Addio all’ OSCAR dello stile
Il 20 Ottobre se ne è andato un altro grande del pianeta moda, Oscar de La Renta, di cui si è appena conclusa a Dallas una prestigiosa retrospettiva che ne ha celebrato i cinquant’anni di carriera al servizio dello stile. Tra i 64 capi in mostra figuravano anche alcuni modelli indossati da First Lady come Laura Bush, Nancy Reagan, Hillary Clinton (quest’ultima ebbe a definirlo sinonimo di “eleganza e bellezza senza tempo”, capace di creare abiti che “offrono a ognuno di noi la possibilità di sentirsi speciale”). In effetti de La Renta, divenuto celebre all’inizio degli anni ’60 per aver vestito Jacqueline Kennedy e ultimamente Michelle Obama, è sempre stato legato a filo doppio con la storia americana, alla quale si è intrecciata la sua stessa vicenda di designer originario della Repubblica Domenicana.
Nato nel 1932, trasferitosi 18enne in Spagna per studiare arte presso l’Accademia di San Fernando a Madrid, iniziò presto a collaborare con case di moda, per poi compiere il grande salto verso Parigi dove divenne assistente di Antonio Castillo presso Lanvin. Nel 1963 avviò una proficua liason professionale con Elizabeth Arden a New York, assieme alla produzione di accessori per Brittany Rosano, in particolare calzature. Al 1965 risale il lancio del suo marchio, oggi un colosso da 150 milioni di dollari di fatturato. Il successo infatti gli arrise praticamente subito grazie al favore di cui godevano le sue creazioni negli ambienti “giusti” o “politicamente corretti”, quelli che oggi definiremmo da riviste patinate, con qualche punta da soap opera. Nel 1981 de La Renta giunse persino a disegnare il guardaroba dei Boy Scout americani. Insignito di vari riconoscimenti, egli riuscì a conquistare anche un tipo esigente che “diabolicamente veste solo Prada” come l’autorevole direttrice di “Vogue America” Anna Wintour, estimatrice del suo stile di ispirazione ispanica, estremamente femminile, ricco di colori insoliti e fiori sofisticati, ma sempre equilibrato, quantunque caratterizzato da tagli esorbitanti e generosamente accessoriato di gioielli, occhiali, profumi, cosmetici, borse, scarpe, tutto sotto l’egida del suo brand.
Sulle passerelle di New York, alla presentazione della sua ultima collezione prêt-à–porter per la primavera/estate 2015, Oscar de La Renta (il cui timone creativo è stato recentemente assunto da Peter Copping, ex Nina Ricci) ha proposto abiti che sono la quintessenza dell’eterno femminino, rivelando cromatismi radiosi e squillanti, forme incantevoli esaltate da un trionfo di fiori colmi di grazia naturale. Un mood che ha reso “cult” cappotti e tailleur declinati su stampa a quadretti vichy nelle nuance di rosa, azzurro e nero. Deliziosi gli abiti-petalo in tinte pastellate con inusuali simmetrie a delinearli vaporosi, e poi tanti ricami floreali sul pizzo sangallo e un tripudio di stampe vegetali su vestiti da vera signora con orlo al ginocchio. Ancora, outfit freschi e sbarazzini con top che non esitano a lasciare l’ombelico scoperto e bluse con maniche a 3/4 portate in abbinamento a gonne a metà polpaccio rese intriganti da tulle trasparente, oppure a matita, più bon ton, con sontuosi decori ad intarsi. Abiti senza spalline con bustier rigati e gonne piumate di struzzo dominano invece la sera, assieme a lunghi pepli in romantico merletto oppure vestiti più ariosi con corpetti cuoriformi e gonne a ruota di sapore anni ‘50.
Non a caso de La Renta è stato scelto da molte dive hollywoodiane per i red carpet più prestigiosi: da Cameron Diaz a Nicole Kidman, da Oprah Winfrey a Kristen Stewart, da Penelope Cruz a Jessica Chastain. Ricordiamo anche che a lui è stato commissionato l’abito da sposa “veneziano”, su cui si è tanto favoleggiato, di Amal Alamuddin,
Tuttora amatissimo dalle fashion victim più o meno note di tutto il mondo (a proposito, l’azzeccata espressione di fashion victim la coniò proprio lui), mentre egli le compiaceva ne prendeva elegantemente le distanze, scegliendo sempre per se stesso uno stile classico, garbato, tutt’altro che appariscente. E in fondo abbiamo apprezzato anche per questo Oscar de La Renta, uno dei pochi stilisti a conoscere bene la differenza fra sfilate e fashion, così da affermare: “A runway is spectacle. It’s only fashion when a woman puts it on. Being well dressed hasn’t much to do with having good clothes. It’s a question of good balance and good common sense”.