Un gioiello che “porta” speranza.
Nella tradizione di una regione italiana piena di storia, di sole, di sogno -la Puglia-, è consuetudine acquistare per sé o regalare un oggetto portafortuna dal messaggio simbolico davvero gioioso.
Donarlo a chi si sposa o a chi intraprende una nuova attività significa augurare lunga vita e felice abbondanza.
Stiamo parlando del PUMO, un manufatto artigianale decorativo -realizzato in ceramica- tipico di Grottaglie che si usa tenere sui balconi o sui cornicioni delle case per allontanare le asperità dell’esistenza e che ricorda nella sua forma una rosa sul punto di sbocciare, di aprirsi alla luce, di inebriare col suo profumo. Dunque del nuovo che nasce e che fa nascere emozioni.
E proprio a partire da qui, dal voler trasmettere “emozione”, crediamo si sia lanciato Gianni De Benedittis, eclettico e originale designer di gioielli del brand FuturoRemoto, nel momento in cui dal pumo si è fatto ispirare per “mettere al mondo” un monile di pregio legato agli affetti e alla sua terra.
Il “suo” PUMO -sempre offerto come pezzo unico ed esclusivo-, “tradotto” in argento o in oro e rifinito con pietre preziose che ornano le tipiche foglie di acanto che racchiudono il bocciolo, diventa un ciondolo al centro di una catena o parte di una collana trasformabile a piacimento, da indossare vicino al cuore. E si presta a mutarsi in un pendente per le orecchie, da indossare vicino al pensiero……
Il giovane e creativo artista, vincitore nel 2007 del concorso per giovani talenti della moda -nella sezione accessori- promosso da AltaRoma e Vogue Italia “Who is on Next?”, non manca mai di inventiva e di desiderio per stupire e affascinare un pubblico sempre più curioso di novità legate però anche alle radici.
Molte delle sue creazioni rimandano alla natura -nell’anno di Expo ha “costruito” addirittura, in modo divertente e quasi provocatorio, un girocollo che simula una forchetta che “abbraccia” fili d’oro simili a golosi spaghetti corredato da analoghi orecchini- e il suo approccio con tutto ciò che è e dà energia si esprime in modo fecondo e dinamico, modernissimo e scultoreo.
La sua vivacità si coglie già nello sguardo e nel modo di porsi, la sua attenzione per ciò che lo circonda e che ama la si intuisce da come descrive ogni singolo pezzo nato dalla sua rutilante e movimentata fantasia.
Non peraltro molti artisti del mondo del cinema e del teatro hanno usufruito delle sue particolari creazioni facendole sfoggiare da attrici di punta –Ferzan Ozpetek nei film “Mine vaganti”, “Magnifica presenza”, “Allacciate le cinture” e nell’Aida diretta dal regista e sceneggiatore turco naturalizzato italiano in occasione del Maggio musicale fiorentino piuttosto che nella Traviata al San Carlo di Napoli; Cristina Comencini in “Latin Lover“; Paolo Genovese in “Sei mai stata sulla luna?”-.
Per non parlare poi del suo perfetto connubio con la moda -il suo lavoro di collaborazione con la maison Gattinoni è noto e in continua ascesa-.
E proprio in un negozio milanese dove le migliori griffe fanno bella mostra di sé -l’elegante boutique Lea in via San Damiano- è stato presentato il Pumo durante il Fuorisalone dell’aprile scorso.
Da Lecce -che secondo D’Annunzio (innamorato da sempre di questo ridente luogo) è “chiara città che in terra di Puglia custodisce e mantiene alto il tesoro della grande cultura latina“-, De Benedittis, altrettanto chiaro custode della bellezza barocca e ricco di quella capacità che sa trovare affinità tra elementi apparentemente distanti (“Tante cose belle stanno isolate nel mondo. È lo spirito che deve scoprire relazioni e produrre così un’opera d’arte“, leggiamo in Goethe), porta ovunque il proprio estro e si dimostra “maestro” nel mantenere e nel rivisitare il frutto -il “Pomum”- ereditato dai suoi costumi e dalla generosissima gente che abita questo incantevole pezzo d’Italia.