Raffaella Curiel: Una collezione in stile Tudor
Mises evocative per Raffaella Curiel, “l’intellettuale della moda Italiana” che apre l’edizione di luglio di AltaRomAltamoda con una donna colta e raffinata, ancestrale e attuale, trapassata da arte e poesia, avvolta di mistero e maestà. Sofisticate citazioni storiche fanno rivivere atmosfere favoleggianti tra boschi incantati e illusioni shakespeariane .
La collezione, è ispirata alla dinastia dei Tudors, regnante nell’epoca d’oro del pieno rinascimento Inglese. Epoca di grande fermento culturale, epoca di poeti e pensatori come Spenser e Marlowe, epoca in cui dipinti, melodie, rime e sonetti furono fonti di malia per esteti e anime pure. Epoca della regina Elisabetta prima, virgo imperialis, sensibile ai dettami della moda che trasse dall’arte l’ ispirazione per orientarsi tra le più sublimi maestrie sartoriali del tempo.
La collezione, vuole essere un omaggio al novantesimo della regina Elisabetta II Windsor -regina della compostezza e dell’equilibrio-. Un tripudio di sontuosi quanto mai rari tessuti, intarsi di stoffe mischiate tra loro, dei più fini velluti, delle più voluttuose e impalpabili sete, dei più corposi damaschi e dei più elaborati ricami che, accompagnati alla maestosità degli accessori, creano mises che sarebbero degne di una delle regnanti più potenti del mondo, se Elisabetta II non avesse scelto per se una immagine, sì regale, ma nell’insieme sobria, vicina ai gusti dei suoi sudditi. I gioielli creati da Marina Corazziari, accompagnano perfettamente l’ispirazione della collezione e sottolineano la potenza della casa regnante inglese che vanta e una delle più importanti collezioni di gioielli al mondo e che costituisce il “Tesoro della Corona”.
Intense, profonde e corpose, le cromie prescelte, sfumature color marsala si avvicinano al marrone , virano verso il rosso sanguigno, toccano il viola, sfociano nel bordeaux, si immergono nel blu oltremare , si addentrano nel verde sottobosco e disciolgono negli ori e nei bronzi. Silhouette dalla bellezza eloquente e sicura, femminile ed opulenta al contempo pacata ed elegante; dai tratti stilistici sartoriali e decisi.
Tailleur in stile anni 40’ con gonne prevalentemente a godé abbinate a giacche avvitate, sovente a redingote, corredati in nuances da polsini in pizzo o in pelliccia , guanti, calze, e delicatissime quanto colorate, calzature in seta ricamata, rivisitazioni di splendide antiche pantofole con tacco a rocchetto. Completano l’ensemble baschi di velluto in seta con ricami in oro, che conferiscono un’allure di fascinoso mistero, ma anche meravigliose reti per capelli. Splendida quella in ciniglia viola.
Per la sera, abiti dalle piene cromie rinascimentali, corpetti sormontati da ampie gonne in perfetto stile castellano, o abiti dalle linee dritte interamente realizzati in pizzo e impreziositi da ricchi ricami. Interessante l’abito in velluto rosso scarlatto con maniche in nuances in pizzo e ampia scollatura che riporta alla mente la controversa figura di Lucrezia Borgia. A corredo delle mises serali hanno sfilato preziosi mantelli damascati lunghi fino a sfiorare il pavimento.
Elementi degni di nota sono poi le maniche a gigot, declinate nei vari abiti e giacche che donano maestosità al capo e i colli a gorgère tripudio di regalità.
Completa il quadro il virginale quanto sontuoso e solenne, abito da sposa con sottogonna decorata da immagini di una battuta di caccia, volpi, ricci e uccelli variopinti, manica a gigot e copricapo costituito da un doppio giro di cerchi concentrici posti sulla nuca, sormontati a mo’ di corona sul velo in tulle puntinato di bianco.