Altaroma p/e 2016. Per l’Haute Couture: Luigi Borbone, Nino Lettieri, Vittorio Camaiani.
Talvolta, ma forse anche più spesso, le cose che appartengono all’arte, pur se in spazi autonomi, pur se su piani differenti, pur se in ambiti lontani, si conciliano stupendamente tra loro … e così una collezione di haute couture può ben essere in sintonia con qualcos’altro, una nota musicale, per esempio, un quadro di un pittore noto o meno; una galleria d’arte, o un museo, o un vernissage, o una rappresentazione teatrale.
E così la collezione di Luigi Borbone mi fa pensare ad un’arte tanto semplice quanto sofisticata, se ben sviluppata: l’arte pasticcera. Mi viene in mente un’assonanza con una superba torta di panna montata e marzapane e infatti … la sua proposta p/e 2016 è una palette opalescente dalle tinte tenui e delicate, tonalità di rosa cipria dissolte nei verde menta stemperati a loro volta nei celeste polvere e nei delicati toni del grigio chiaro.
La collezione, dedicata alle diverse forme del femminile, presenta un’anima ancestrale sospesa tra passato e presente. Voluttuosa e femminile con netti richiami alla sontuosità del periodo settecentesco, ma anche agli anni 50, che vedono nel New look di Dior la rinascita della haute couture. Le volumetrie di questi anni vengono riproposte dal couturier con una nuova lettura, che fa della modernità il suo pass par tout, e poi trasparenze tipicamente anni 70’ -tante – ricoperte di sfavillanti zampilli di Svarowski; di grande charme gli abiti in seta leggera così come gli impalpabili trionfi di pizzo.
Per una donna contemporanea dalle anime plurime.
——————————-
La silhouette di Nino Lettieri , riporta alla mente un miscuglio di odori speziati, corposi, ma al contempo lievi e delicati . La sua “elephants” presenta tutte le caratteristiche di una coerenza sartoriale ben architettata. Tre i colori prescelti dal couturier per la prossima stagione: il bianco puro, il nero e il rosa carico.
Il guardaroba, interamente pensato per una principessa di Nuova Delhi che si accinge ad intraprendere un viaggio nell’occidentale Montecarlo, presenta una perfetta sintesi tra cultura occidentale ed orientale. Mattina, pomeriggio, sera, e gran soirée i temi sviluppati, mise semplici e sontuose al contempo; robe manteau a matita con ampie pieghe sulle spalle, impalpabili kaftani in georgette di seta, eleganti abitini a trapezio con finiture in pizzo macramè, abiti lunghi tempestati di elefanti e pantaloni alla caviglia in seta mikado gli elementi fondamentali della collezione.
Una proposta delicata come la purezza di una giovane donna l’abito da sposa ideato dal couturier, un trionfo di balze decorate a tratti, da sottili ricami di piccoli elefanti.
Ed è proprio l’elefante, il soggetto dominante dell’intera collezione ; elefanti declinati in stampe piccole o grandi , elefanti protagonisti di delicati ricami in cristalli e paillettes, elefanti, nei bijoux in resina.
Completano le mise elegantissime quanto semplici pantofoline in vipera e pitone ecologici o in seta o in camoscio. Una collezione, quella dello stilista, di rara sofisticazione rispetto a quelle elargite dall’attuale vivaio della moda che leggono negli eccessi, nella ostentazione e nella volgarità, quanto di più apprezzabile possa esistere.
——————————————-
Originale ed emblematico il titolo della collezione di Vittorio Camaiani “ContrariaMente” che vede in Marina Ripa Di Meana la madrina e l’ interprete d’eccezione. Un inno al sovversivismo, all’apertura, all’elasticità, declamato con ironica eleganza.
Colli di camicie si trasferiscono su una manica, o sullo scollo di un abito da sposa assieme a dei polsini una manica si traduce in un pantalone da smoking.
Un gioco divertente e irriverente, dove tutto è altrove, dove è ragionevole che sia così , perché, chi ha detto che il posto precostituito sia sempre quello giusto?
Estro, linee pulite, tagli sartoriali e tessuti nobili, questi gli elementi salienti della collezione. Chiffon , sete, lini e doppi di raso si colorano delle cromie decise del blu ming, del verde foglia, del rosso fragola, e dei bianchi grigi e neri. Per la sera, il bianco si mesce al cognac.
E se questa collezione ricordasse il gustosissimo quanto audace accostamento del formaggio con le pere?