Una mostra fa partire la Fashion Week milanese
Raccontare in modo nuovo, da un punto di diverso il Made in Italy. Raccontarlo a modo Nostro, attraverso quel “saper fare” antico e sorprendente che è la tradizione artigianale italiana: manualità e artigianalità, un’arte antica che costantemente si rinnova attraverso una creatività sensibile ai tempi e alle sfide che i nostri giorni presentano. Raccontare la moda, non attraverso i nomi di grandi brand famosi nel mondo, ma attraverso tante piccole realtà che sanno mescolare tradizione e innovazione, sostenibilità e tecnologia: sono moltissime su tutto il territorio nazionale e sono quelle che ancora oggi compongono quelle filiere complete che hanno reso unico il sistema produttivo italiano di moda. Raccontare la Moda non attraverso la serialità della produzione, ma attraverso l’unicità di un oggetto, fatto a mano, fatto su misura. Raccontare la Moda attraverso una nuova generazione di creativi che si accosta alla produzione artigianale in modo entusiastico e innovativo.
Tutto ciò in una mostra che ha di fatto dato l’avvio alla settimana della Moda di Milano. “Crafting the Future-Storie di artigianalità e innovazione”,è stata inaugurata il 21 settembre al Mudec, il Museo delle Culture di Milano, e visitabile fino al 13 ottobre. Un evento voluto da Camera Nazionale della Moda, con il supporto del Ministero dello sviluppo economico e Ice l’ Agenzia per la promozione all’ estero e internazionalizzazione delle Imprese Italiane.
Una mostra di proporzioni ridotte, ma che ha meritato un bell’allestimento e principalmente un parterre del tutto eccezionale che ha voluto sottolineare l’importanza di una rivalorizzazione delle “arti minori” anche nell’ambito della Moda.
All’inaugurazione erano presenti per il governo, il premier Matteo Renzi, arrivato in tempo per il pranzo con i big della moda e dell’imprenditoria della Moda e il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda intervenuto alla conferenza stampa della Mostra: presenze che rassicurano gli operatori del campo sul fatto che il governo guarda con attenzione al settore del Fashion; tra le autorità c’era naturalmente il Sindaco di Milano. C’erano poi tutti i big della moda e ciò fa pensare ad una volontà finalmente raggiunta di fare squadra, di costituire una grande rete tra tutti gli enti -Camera della Moda, Pitti, Altaroma, ecc.- per promuovere il Made in Italy. C’erano imprenditori e stilisti, c’era Anna Wintour, direttrice di Vogue America e Franca Sozzani, curatrice della mostra.
Torniamo alla mostra:impossibile nominare gli artisti artigiani presenti. Andiamo per settori.
La gioielleria, un’arte dalle tradizioni antichissime di cui anche il patrimonio archeologico dei nostri musei da costanza. Valenza, Vicenza, Arezzo, Napoli sono le città che rappresentano i distretti dell’oro e parlano di un’arte diffusa in tutto il territorio nazionale. Per la mostra è stato selezionato il portale Artmest che riunisce più di 150 artigiani selezionati in tutta Italia. In Mostra sono le creazioni di Fabio Cammarata, Francesca Villa, Schield, Ilena Corte Vernissage, Rosalba Balsamo.
Il tessile, in cui l’Italia vanta una importante tradizione. Si tratta un settore rilevante economicamente, costituito da un sistema complesso di piccole e medie imprese specializzate nelle diverse fasi del processo produttivo, filatura, tessitura, finissaggio, fino alla confezioni di abiti o di tessuti per arredamento. Per la mostra sono state selezionate aziende importanti come Candiani e Canepa, o aziende più artigianali attente alla ricerca e alla sostenibilità come Bonotto e Cangiari, e aziende che hanno valorizzato antiche tecniche di tessitura serica della Fondazione Arte della seta Lisio.
La maglieria, un settore molto vasto che ha generato due distretti produttivi tra i più importanti d’Europa: quello biellese e quello carpigiano-modenese. Per la mostra sono stati selezionati il Maglifico Miles che sta sviluppando con LineaPiù Italia un progetto di maglieria con stampa 3D.
L’ Arte della sartoria. La sartoria italiana si distingue per la grande dinamicità ed è una delle espressioni del Made in italy più apprezzate nel mondo. Alla mostra sono presenti due sartorie maschili: Panetta Tailor che si avvale dei tessuti del Lanificio Cerruti; Liverano & Liverano che utilizza stoffe di Vitale Barberis Canonico.
E poi i progetti innovativi.
Il recupero di antiche tecniche inglesi di ricamo di Aurora Pettinari York in collaborazione Ashi Studio.
Le tinture al naturale di Claudio Cutili e Zegna Baruffa Lane Borgosesia che presentano nella mostra il progetto elaborato per le maglie di Carlo Volpi.
I cappelli ecosostenibili di Miss Gummo.
Mazzanti piume ha collaborato per la mostra con tre desigenr Eleonora Bruno per i cappelli, Silvia Massacesi per le borse, Paul Andrew per le calzature.
La lavorazione della pelle è presente alla mostra con la conceria Sciarada, Rosso Venezia calzaturificio artigianale; Montaneri, Benedetta Bruzziches che produce borse fatte a mano ; Royal Trunk marchio che produce valigeria.
Infine anche l’occhialeria mostra le sue innovazioni artigianali con Ozono occhiale su misura e l’occhiale avveniristico di Stefano e Roberto Russo.
Una mostra che evidenzia non solo la ricchezza del sistema produttivo italiano, ma dimostra la volontà della Camera Nazionale della Moda di valorizzare e promuovere la manifattura Italiana.