La moda? Semplice come il gioco del calcio
E’ un mondo trasversale e multiculturale quello che Stella Jean ha portato in passerella a Milano per la P/E 2017, un girotondo multietnico e multicolore, una corsa vorticosa sotto una pioggia di farfalle variopinte, un overdose di coriandoli, un oceano di cromie, un torrente di fresche fantasiose contaminazioni.
Una moda di vigorosi colori, una moda di odori, sinfonie e ispirazioni tenacemente miscelate. Accordi di pace, amalgama armonica di cose geograficamente distanti e distinte ma poi così vicine, così “amiche”, incrocio sapiente e quanto mai edificante, spunto etico per un sentire comune, sprazzo di luce, commistione elegante tra oriente ed occidente per una danza solenne, per un desiderio di comprensione, per uno scambio di idee, per una condivisione di intenti.
La stilista sceglie il gioco del calcio per far parlare le sue creazioni, per far dialogare il femminile con il maschile, per avvicinare culture distanti.
Così la moda è come il calcio, la cui facilità a creare connubi e alleanze, colpisce la stilista. La moda è come il calcio, un gioco semplice, comunitario; una palla che passando di piede in piede è capace di creare sodalizi Questa moda che gira per il globo cosi come la palla lo fa su un campo: raggiunge la Birmania che instilla idee con i suoi “longyi”, abiti tipici indossati in maniera sovrapposta; la Birmania con la sua intensità, con l’opulenza dei suoi templi, con Aung San Suu Kyi, politica dagli ideali speciali forgiati da una tempra delicata e da una determinazione pacifista a difesa dei diritti umani. Una moda che si ispira all’alta borghesia delle feste nelle ambasciate nel sud est asiatico degli anni 40’ con i suoi abiti dalle linee e dai volumi ispiranti
Ricca la collezione, una proposta variegata e corposa, robusta, costituita da pezzi mescolati, che giocano armoniosamente tra loro.
Lo chemisier gioca con il sarong, facendosi quasi da parte; camiciole da capitano sono infilate nelle gonne, polo soccer vintage sono abbinati a gonne dalla femminilità spiccata. Così shorts, tutine, abiti alla caviglia e al polpaccio dalle volumetrie fluide dribblano con le forme ad anfora e con giacche dal piglio deciso anni 80’. Fantasiose e giocose le stampe, fatte di tinte decise ma anche di tenui verde menta e rosa pallido; pitture di fiori, natura, e animaletti vari……; evocative quelle ispirate ai dipinti del pittore Haitiano Préfète Duffaut, celebre per il suo particolare stile naif; e poi pesci multicolori, eleganti cigni, aironi; stampe hawaiane. Spuntano dalle maniche a sbuffo di una candida camicia le teste allungate di due fieri galli che si fissano nelle orbite degli occhi, altri galletti emergono dalla gonna a tulle sormontata da camicetta e maglia dal piglio sportivo.
Corredano gli outfit proposti dalla designer le pantofoline della “cara nonnina”, le tenerissime ballerine da ritmica decorate con perline e fantastiche ciabattine in rafia ricamate da perline masai.
Alla collezione donna si affianca una proposta uomo divertente, pratica ed originale, fatta di giacche da buttero e impermeabili in pvc, classici pullover a “v”, maglie e polo con dettagli rubati al mondo del tennis come le fasce laterali proposte su giacche e soprabiti.
Un defilé energico, giovane ed esilarante, espressione precisa di una personalità variegata, ricca, ironica e sopra ogni cosa, gentile.