Anni ’50. La scissione tra haute couture e prêt-à-porter
Negli Anni ’50 del secolo scorso si assiste ad una mutamento epocale nella storia della moda; la separazione tra haute couture -appannaggio di una esigua quanto privilegiata nicchia di acquirenti- e il prêt-à-porter, l’ “altra moda”, quella dedicata alle donne comuni. Sono anni in cui si affacciano un gran numero di altre, modeste, mode emergenti, fatte di omologazioni e esperimenti imitativi, di idee banali, approntate a vestire di miti e illusioni una non di rado tediosa normalità.
Ma sono anche gli anni di Cristobal Balenciaga e Christian Dior; e inizia nel 1953, durante le riprese di “Sabrina”, il legame stilistico tra Audrey Hepburn e Hubert de Givenchy.
Lo spagnolo Balenciaga nasce in una famiglia modesta e ben rispettata; sua madre è una giovane sarta dalla quale apprende le prime nozioni di taglio e cucito. All’età di dodici anni inizia a lavorare come assistente sarto per poi affermarsi come couturier grazie all’appoggio della marchesa di casa Torres, Blanca Carrillo de Albornoz y Elio, che lo apprezzerà a tal punto da divenire col tempo sua grande protettrice. Apre nel 1937 a Parigi la sua prima casa di moda. Balenciaga ama i volumi, le donne voluminose e i colori corposi, utilizza stoffe rigide -il gazar fu un tessuto creato apposta per lui- e ne ricava abiti scultura. Il suo stile è in evidente contrasto con il New look di Dior e se Dior consacra il punto vita strizzatissimo, disegnando il corpo con l’abito, il suo collega spagnolo elimina corsetto e punto vita, lasciando le donne libere di respirare. Il suo estro, arricchito da una profonda conoscenza dell’arte, conquisterà i reali di Spagna e tutta l’aristocrazia mitteleuropea.
L'”altra moda”, la “moda ordinaria”, quella giunge dall’ America ed è replicata in tutto il mondo. Consta di pezzi basici e ben combinabili tra loro: il twin-set nei colori pastello, la maglia aderente da infilare nella gonna a ruota, la vita strizzata e le spalle strutturate; le calze di nylon per le signore, i calzini corti per le teenager. Anche l’intimo femminile subisce un mutamento. Perde il suo ruolo costrittivo e si traduce in un indumento atto non solo a contenere, ma anche e soprattutto a sedurre; ne sono espressione sottovesti in seta e pizzo e il reggiseno a punta, ma anche i busti disegnati da Dior.
Nel 1958, Brigitte Bardot nel film “E Dio creò la donna” indossa un bikini. Da quel momento, infranto il muro del pudore, il bikini si impone sul mercato dopo una attesa di 15 anni dal momento della sua invenzione; sino ad allora infatti, il mancato rispetto della norma “del comune senso del pudore”, poteva costare alla trasgressiva di turno fin’anche la prigione.
E’ l’epoca della beat generation fatta di ideali, di letteratura e poesia, fatta di esperienze al limite e filosofie orientali; nascono gli hipster ( da hipi “in gamba”) gli alternativi, i giovani bohemien che indossano giacche senza collo, baschi e occhiali da sole.
E’ il momento delle bande. I giovani costruiscono la loro roccaforte nel gruppo, in cui condividono passioni, ideali e valori. La moda assume un valore aggregante e, grazie ai mezzi di comunicazione di massa, si espande a macchia d’olio rendendo semplice la nascita di una trasversalità, quanto mai attuale al giorno d’oggi.
Accanto al rassicurante stile bon ton, se ne afferma uno trasgressivo espresso da masse di giovani figli della guerra e svezzati dal boom economico; uno stile indossato e dettato da attori, cantanti e scrittori del calibro di Marlon Brando, Jack Kerouac, James Dean, Elvis Aaron Presley che lancia la moda rockabilly fatta di capelli impomatati, chiodo in pelle, maglietta bianca e jeans Levi’s. Il blu jeans, il primo indumento unisex della storia della moda, negli anni cinquanta inizia il suo strepitoso successo. La sua storia parte dal 1853 quando il tedesco Levi Strauss apre a San Francisco una bottega in cui realizza questi pantaloni che si impongono rapidamente come i preferiti dai minatori. Tra le due guerre il jeans si afferma come indumento del tempo libero e con la sua tela si realizzano gonne abiti, borse e salopette.
Anni cinquanta: il contrasto di stile è servito!