La Moda italiana riparte dalla Cultura
L’arte cucita sulla moda. Sembra questa l’ultima tendenza nelle strategie del fashion system, come testimoniano alcuni eventi. Ad esempio, per il salone del tessile Milano Unica A/I 2017-2018 si è pensato a sei grandi personaggi del mondo dell’arte per rappresentare un’eleganza classica in grado di superare qualsiasi moda e di compenetrare lo spirito dei tempi: da Alberto Burri a Renzo Piano, da Lucio Fontana a Katsushika Hokusai, passando per Franco Albini e Piero Portaluppi. Il progetto, ideato dall’art director Stefano Fadda che ha anche elaborato il concept espositivo con SGS Architetti Associati, è stato sviluppato in collaborazione con la giornalista di moda Antonella Matarrese e si riprometteva una piccola-grande “rivoluzione culturale”. I trend dell’autunno/inverno 2017-2018 dovevano ispirarsi appunto alle creazioni dei sei artisti sopra citati, lasciandosene pervadere nella forma e nella sostanza.
Il 6-7 Luglio 2016 al Portello di Fieramilanocity ha auto luogo la seconda edizione del nuovo nato in casa di Milano Unica, ossia Prima Mu, di cui sono stati protagonisti 109 espositori. Come ha affermato Ercole Botto Poala, Presidente di Milano Unica, questa manifestazione “si rivolge proprio ai brand fashion più votati all’eleganza e che fanno della personalizzazione dei prodotti il punto di forza delle loro collezioni. Partire da suggestioni intelligenti e mirate come quelle presentate oggi è la base del lavoro migliore che si possa offrire all’intera filiera”.
Ma la liaison tra arte e moda ha la sua apoteosi soprattutto nel capoluogo toscano, alle Gallerie degli Uffizi, grazie alla collaborazione avviata tra Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine, che ha preso il via il 14 Giugno 2016 con l’importante mostra fotografica di Karl Lagerfeld (Chanel, Fendi, solo per citare due maison che tale Maestro ha reso grandi), rimasta aperta fino al 23 ottobre: il titolo era “Visions of Fashion” per un evento-tributo alla creatività del “Kaiser”, con immagini di moda apparse sui più autorevoli fashion magazine del mondo e foto ispirate alla mitologia classica, scattate con diverse tecniche.
Così l’accordo fiorentino sembra aver recepito i propositi del Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, di aprire il patrimonio museale italiano alla moda e trasformare la Galleria del Costume di Palazzo Pitti in vero e proprio Museo della Moda. Il Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine hanno quindi prontamente deliberato una donazione ripartita in tre anni (2016-2018) e, insieme alle Gallerie degli Uffizi, hanno deciso di attuare un programma comune di mostre in cui ciascun partner porterà le proprie risorse. Inoltre la Fondazione Pitti Immagine Discovery metterà a disposizione conoscenze e relazioni per la realizzazione delle attività autonome della stessa Galleria del Costume.
Questa intesa tra operatori culturali tanto prestigiosi non può non richiamare alla memoria che proprio a Firenze, nella “mitica” Sala Bianca di Palazzo Pitti, nacque la moda italiana destinata a conquistare il mondo, con la celebre sfilata del 1952 ideata da Giovan Battista Giorgini. La città toscana in questo modo conferma ancora una volta il suo ruolo fondamentale nella promozione di una moderna cultura della moda, a vantaggio di un settore che punta sempre più all’internazionalizzazione in ottica di leadership competitiva.
“Sono felice e grato al Centro Moda e a Pitti Immagine per questa possibilità straordinaria – ha affermato Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi – La partnership progettuale e produttiva che si crea in questo modo con due istituzioni italiane di enorme prestigio, per giunta le più impegnate sul fronte della moda contemporanea ci consentirà di offrire mostre insolite e di grande impatto per la città, ma non solo questo: infatti lavoreremo insieme per trasformare la Galleria del Costume in un vero e proprio Museo della Moda e del Costume, sfruttando le possibilità offerte dalla creatività contemporanea a questo versante della cultura italiana e internazionale”.
Il Ministro Franceschini ha comunque precisato, a scanso di equivoci, che l’accordo tra gli Uffizi e Pitti Immagine non contempla sfilate di moda all’interno del museo. Nondimeno si tratta un importante “patto per la moda” che sancisce l’apertura dei luoghi della bellezza e della cultura all’industria del fashion. Schmidt ha però rilanciato specificando che “ci sono altri spazi, senza opere d’arte”, i quali potrebbero fare da degna cornice anche alle passerelle. Dunque ne vedremo delle belle!