LANEROSSI: duecento anni di immutata giovinezza
“Il filo rosso delle idee. Lanerossi 200 anni”.
Questo il titolo della mostra dedicata al bicentenario dell’azienda che rappresenta da sempre il meglio delle lane Made in Italy in atto a Firenze in occasione di Pitti Immagine Uomo 92 -alla Limonaia di Villa Vittoria dal 13 al 16 Giugno 2017- e di Pitti Filati 81 -al Teatrino Lorenese della Fortezza Da Basso dal 28 al 30 Giugno 2017-.
Un filo che parte da lontano -è il 1817 quando, a Schio (Vicenza), la storica azienda, inizialmente denominata Lanificio Rossi, vede la luce grazie a Francesco Rossi- e che prosegue ininterrottamente nel suo solido cammino corredato di tappe, anche se a volte faticose e in salita, sempre più significative -dopo la spinta iniziale di metà ‘800 e l’affermazione vivace dei primi anni del ‘900, la Lanerossi incontra un momento di crisi nel 1955 e viene successivamente rilevata da ENI e ancora più tardi (nel 1987) dal Gruppo Marzotto-.
Ed è proprio il GRUPPO MARZOTTO -che oggi con il marchio Lanerossi concepisce, fa nascere e commercializza Tessuti e Arredo Casa- insieme a FILIVIVI – che, come licenziataria del marchio Lanerossi Filati di proprietà del Gruppo Marzotto, crea e distribuisce in esclusiva i filati di lana del brand- ad aver voluto questa mostra che lega la contemporaneità alla dolcezza della memoria.
Una carrellata espositiva, curata da Alessandra Bosco e Fiorella Bulegato, volta a mettere in chiara luce la stimabile qualità -e quantità!!- del materiale usato per la comunicazione di cui Lanerossi (“…un caleidoscopio di tinte meravigliose”, recitava un noto spot di Carosello degli anni Sessanta!) si è avvalsa durante tutto il suo percorso.
Qualcosa che, oltre a testimoniare la validità del marchio e la sua forza valoriale, sia motivo di ricchezza per sottolineare anche la storia dell’intero Paese nel suo contesto economico, sociale e culturale.
Sì, perché i legami creati nel tempo attraverso la comunicazione tra “chi invia e chi riceve”, se dotati di anima e di cuore, plasmano una sorta di strada parallela ripercorribile ogni volta e diventano capaci di suscitare gradevoli spunti e inattese emozioni.
Una vera e propria “eredità” -custodita nell’Archivio Storico Lanerossi di Schio, di proprietà del Gruppo Marzotto- resa fruibile per catturarne tutta la meraviglia.
Seducente attrazione l’accostamento tra le opere dei più grandi artisti e designer -collaboratori dell’Azienda nell’esprimere il meglio di essa a partire dagli anni Trenta del secolo scorso- e alcuni “cimeli” d’antan -alcuni del secolo precedente- come i campionari delle stoffe, le etichette dei filati, le pagine dell’epoca che riportavano dati e notizie dell’Azienda, i fortunati eventi calcistici legati al nome Lanerossi……
Linee tracciate, disegni sfumati, colori impressi…… da stature come quelle di Armando Testa, Severo Pozzati, Adolfo Busi, Pino Tovaglia, Studio Stile, Claudia Morgagni……..
Scatti azzeccati e rivelatori di perfetta identità effettuati da fotografi come Mauro Masera e Ugo Mulas…..
L’attenzione si sveglia, se posta davanti alla capacità.
La curiosità si riattiva, se messa difronte alla possibilità.
Le idee si moltiplicano, se messe a confronto con teste e mani “pensanti”.
Questi sono i fili rossi che tengono insieme tutto -anche i più piccoli brandelli apparentemente inutili- e che dimostrano come gli “Artefici di Bellezza” -ricordando il titolo di un bel saggio sui mestieri d’arte nella Moda Italiana- siano i mattoni portanti della storia delle aziende.