Bali Barret. La perla dell’universo donna Hermes
Elegante ma non convenzionale, defilata ma non timida, creativa ma non disorientata. Bali Barret, nomignolo inventato da sua sorella quando erano bambine come diminutivo di Marie Amélie, dal 2009 Direttore artistico dell’ambito seta e dell’universo donna di Hermès, è come una macchina perfettamente regolata. Riesce con grande nonchalance tranquillità e scioltezza a disbrigarsi tra un’attività e l’altra affrontando ciascun compito senza ansia ne fretta.
Dopo aver studiato progettazione e sartoria all’Ecole Supérieure des Arts et Techniques de la Mode (ESMOD) di Parigi, lavora come assistente in diverse case di moda, trascorre dei periodi a New York, in Italia e in Spagna ed esordisce con una propria linea nel 1999 ( le cui ultime quattro boutique in Giappone, sono state chiuse nel 2008).
Nel 2003 Pierre-Alexis Dumas, la cui moglie, amica di vecchia data di Bali era solita fare acquisti da lei, le propone di disegnare una capsule di sciarpe di seta per Hermès, Bali raccoglie la sfida e concepisce nuove idee, forme e materiali insoliti; i suoi progetti piacciono al padre di Pierre Alexis, Jean Louis Dumas. Entrerà così nella grande famiglia e affiancherà il direttore creativo stabilendo con lui un feeling speciale e un’armonia laboriosa e creativa che la condurrà nel 2009 a ricoprire il ruolo attuale. Oggi il suo lavoro consiste nel coordinare un parterre di circa cinquanta designer free lance dai 25 agli 80 anni per le collezioni seta, di seguire i rami del Pret a Porter, degli accessori e dei gioielli. Tradotto: ha la responsabilità di 15 settori, deve confrontarsi quotidianamente con i vari direttori creativi con gli stilisti e con le maestranze artigiane, deve consigliare, connettere, coordinare e condividere. Come da lei stessa raccontato: “ Il mio compito è dialogare, ascoltare, essere vigile, concentrata avere uno spirito di collaborazione amichevole, essere disponibile”.
Ha un marito e un figlio, Attila, con il quale la sera gioca regolarmente.
Come fa a fare tutto? Non è avvezza allo stress, non è un suo amico e neanche lo conosce. “Lavoro duro, faccio sempre duecento cose al momento ma non ho stress” ha dichiarato.
Alla domanda su cosa trovasse difficile nel suo lavoro ha risposto: “Nulla. Al massimo un progetto richiede più tempo. Ma mi rifiuto di pensare che qualcosa non si possa fare. Se non lo facciamo è perché non soddisfa i nostri valori.” Quando le è stato domandato se ha mai dubbi durante la creazione ha commentato: “Molti, ma io non sono per le certezze, preferisco le piste, i ragionamenti”
L’azienda Hermes – fondata nel 1837 da Thierry Hermès, e ubicata dal 1880 al 24 Fauborg Saint-Honoré, sede storica e quartier generale della Maison-, conta oggi boutique in tutto il mondo con una gamma di offerte che spazia dalla pelletteria, ai profumi, alla gioielleria al ready to wear. Tutta la seta proviene dal Brasile ed è stampata a mano a Lione; le sciarpe contemporanee Hermès misurano 90 cm per 90, pesano 65 grammi e sono tessute dalla seta di 250 bachi. Sono dati questi che confermano la volontà del brand di garantire prodotti di prima qualità, ci sono alcune operazioni volte alla realizzazione di un prodotto che non possono essere realizzate se non a mano, come il taglio e l’orlatura della piazza di seta.
La forza del marchio risiede nella capacità di coniugare tradizione e modernità – proprio quella capacità che possiede Bali Barret- “di aver un grande rispetto per la storia della casa e di esplorare nuove espressioni in un mondo giocoso ed elegante, con una vera inventiva nei colori, nei materiali e nelle forme” secondo l’autorevole opinione di Pierre-Alexis Dumas; e a conferma della stima nutrita per Bali aggiunge “ Ho sentito spesso dire mio padre che la terra di Hermès è ricoperta di piccoli fiori, bisogna fare attenzione a non calpestarli, Bali sa come fare”.
Quando giunge l’ora di occuparsi della collezione è abitudine di Bali immergersi per alcuni giorni nell’archivio della maison, la stanza delle meraviglie, uno spazio non troppo grande disposto su tre piani. Lì, in quello scrigno profumato di memoria ripassa a setaccio tutte le scorse collezioni, dalle storiche alle più recenti, attinge, lega, sceglie, mescola, si ispira, innova, immagina ciò che non è stato ancora fatto, e sopratutto qualcosa che sia bello e di pregio. “La storia, l’eredità è favolosa, dobbiamo usarla, -ha detto-facendo attenzione a non ripetere l’impresa.”..…“Ho questo spirito avventuroso, amo il tempo, la novità, e ho anche un adorazione per le cose vecchie, per la tradizione che trovo eccitante.”
Il suo stile è una sorta di divisa in cui si sente a suo agio, e come ogni donna anche lei al mattino si chiede cosa indossare, ma poi vira sempre su ciò che la fa sentire autentica, la migliore espressine di se stessa. Ha una passione smisurata per le camicie maschili e per i blue jeans che possiede in ogni foggia e tessuto e che indossa di colore bianco per l’estate; per l’inverno adora i pantaloni di pelle portati con giacche e blazer maschili, le lunghezze sono variabili i bottoni due o tre. Possiede uno charme tutto suo che richiama essenza, valore e contenuto che comunica quella sensazione di piacevolezza pacata scevra da ogni forma di imposizione latente. Ha quel certo non so ché comune alle donne vigorose, inarrestabili e flessibili, ferme e sensibili.
E allora grazie per l’ispirazione, Bali Barret.