Gioie da museo
Il fascino dei gioielli, anche quando si declinano in forma di bijoux, è davvero inesauribile e lo dimostra il moltiplicarsi di mostre in luoghi diversi, ma soprattutto nelle roccaforti storiche del bello.
A cominciare dal Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR), unico nel suo genere in Italia, che ospita oltre 20 mila pezzi di gioielli fantasia dalla fine dell’Ottocento al volgere del XXI secolo, testimoniando l’importanza del distretto produttivo di bigiotteria sorto in loco nel XIX secolo. Presso tale museo, dal 25 Novembre al 28 Gennaio 2018, viene proposta una rassegna suggestiva dal titolo “Splendida Persia, visioni nel Gioiello”, la quale in anteprima assoluta per l’Italia presenta una straordinaria selezione di oggetti preziosi che sono parte della variegata cultura e della storia millenaria della Persia e che hanno influito fortemente sull’oreficeria e sul gioiello di ricerca iraniano contemporaneo. Senza dimenticare che tali gioielli hanno esercitato un’influenza potente anche sulla grande bigiotteria italiana dagli anni Sessanta a oggi, come la stessa mostra puntualmente comprova.
Il percorso espositivo – curato dalla storica del gioiello Bianca Cappello e dalla designer iraniana Sogand Nobahar – si snoda tra un pregiato nucleo di perle e gioielli antichi provenienti dall’area mesopotamica e una serie di oggetti contemporanei di alcuni tra i principali designer iraniani ispirati alla tematica e alla simbologia tradizionale arabo-islamica (ma anche zoroastrica e apotropaica popolare), passando per un originale florilegio di gioielli fantasia Made in Italy dagli anni ’60 agli anni Duemila, creati da grandi firme del settore sull’onda delle suggestioni sprigionate dall’iconografia, dai colori e dalla poesia persiana. Tra i pezzi in mostra a Casalmaggiore sono presenti anche i gioielli concettuali di un gruppo di studenti del corso di Design del Gioiello dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
L’evento, che è parte integrante del calendario di iniziative del progetto “Stupor Mundi – Iran”, è ulteriormente corredato da una selezione di scatti inediti del fotografo Federico Wilhelm, tratti dal suo reportage in Iran che documenta l’attualità del Paese medio-orientale, cogliendone il delicato momento di passaggio dalla più profonda tradizione alla contemporaneità nella cornice del suo paesaggio naturale, artistico e sociale.
In un altro museo consacrato ai preziosi, vale a dire il Museo del Gioiello di Vicenza, si svolge invece dal 27 Ottobre al 25 Marzo un’avvincente mostra dedicata alla catena (“
La catena tra funzione e decorazione”), che evidenzia come da un semplice componente funzionale possano prendere vita gioielli eccezionali, il cui valore aggiunto è costituito dalla creatività, dall’innovazione e dal valore della tradizione.
L’esposizione, curata da Alba Cappellieri, direttore del Museo stesso e Professore di Design del Gioiello al Politecnico di Milano, rende omaggio ad un elemento – il quale non è altro che un organo meccanico da trazione – sempre presente tanto nei gioielli antichi quanto in quelli contemporanei, ispirando i protagonisti del panorama orafo e divenendo un’espressione eccellente della manifattura e della bellezza italiana.
La rassegna propone una scelta di monili realizzati con tecniche diverse (in oro e argento, talvolta impreziositi da gemme) appartenenti alla tradizione veneta (e non solo) a testimonianza della cospicua produzione artigianale e industriale dei distretti di Bassano del Grappa e Vicenza. La sensibilità degli orafi veneti per questo tipo di manifattura è attestata anche dal catalogo delle Aziende Riunite di Vicenza risalente al primo Novecento, nel quale sono comprese varie tipologie di prodotto.
Si aggiunga che accanto ad una produzione classica e tradizionale vengono esposti anche i gioielli d’oggi delle principali aziende orafe italiane e dei designer contemporanei. Tra i marchi presenti possiamo citare Unoaerre, Pomellato, Vhernier, Nanis, Fope, Franco Pianegonda, Marco Bicego, Vendorafa Lombardi, Barbara Uderzo, Giampaolo Babetto, Pesavento, Carla Riccoboni, Mattioli.
Il Museo del Gioiello di Vicenza, primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, vanta uno spazio permanente di 410 metri quadrati all’interno della Basilica Palladiana, ed è un progetto di Italian Exhibition Group Spa in partnership con il Comune di Vicenza. Offrendo un’originale esperienza estetica e conoscitiva sul gioiello, esso mira a valorizzare un oggetto antichissimo e profondamente radicato nella cultura umana… che ci farà sempre sognare.