L'”Heritage” di Mariotto: una ricerca nella memoria della maison Gattinoni
Guillermo Mariotto si è tuffato nell’archivio di maison Gattinoni ed ha costruito, per l’edizione di gennaio 2018 di Altaroma , una bella collezione: la ha chiamata “Heritage”, perché ha attinto alla memoria della storica maison romana e ha ridisegnato a modo suo un patrimonio di creazioni incantevoli. Basti pensare agli abiti che ricordavano la più famosa creazione di Fernanda Gattinoni, l’abito indossato da Audrey Hepburn in Guerra e Pace: la silhouette stile impero vita sotto il seno, manichine corte a sbuffo “una costruzione –diceva Madame Fernanda di tutte le linee dei suoi abiti, ma applicabile alla linea impero in modo assoluto- che segue il corpo senza precisarlo”; e ancora, il disegno di alcuni ricami su abiti e giacche sono evidentemente riprodotti a partire dall’archivio. “Oltre mille abiti selezionati – ha raccontato Mariotto – rivisitati, ridisegnati, ricreati anche grazie all’apporto di una fashion stylist. È stata una delle cose più divertenti che mi siano accadute negli ultimi anni. Mi sono divertito come un pazzo – ha confessato – Ma attenzione non ci sarà nulla di scontato, di datato. Un défilé inaspettato, imprevedibile come un futuro inatteso, ma agognato”.
Sì un defilé imprevedibile e non solo per gli abiti. Mariatto inizia la sua sfilata portandoci ad ammirare una donna elegantissima e rigorosa che indossa un cappello a falda larga con una austera giacca sciancrata dalle cui maniche fuoriescono polsini di pizzo di altri tempi e modderni pantaloni morbidi, o indossa una più elaborata giacca nera su gonna bianca doppiata in chiffon nero. Lo stesso capello accompagna le più diverse creazioni: una opulenta gonna con strascico o la personale interpretazione dello stilista di casa Gattinoni del trench o un abito da sera il cui tessuto simula le squame. Poi ci trasporta in Spagna, ridisegna per le sue modelle il basco, e lo fa indossare con un capospalla che ricorda una bella cappa nera; accompagna un corto soprabito -linea trapezio- decorato di perle; completa in modo scherzoso un classicissimo cappotto color beige rosato a cui Mariotto ha regalato “polvere” d’oro sui revers e all’interno dello scollo. L’acconciatura dei capelli delle modelle ci trasportano in Russia con abiti in velluto stile impero con ricami sulla gonna o sul corpino, o nella Russia asiatica, con la giacca lunga dai toni verdi o quella stampata -linea a scatola- su pantaloni larghi, ma stretti alla caviglia. Ci piace raccontare anche l’abito nero con corsetto stretto e gonna ampia in velluto doppiata in tulle, con decori di paillettes e micro-cannette che ha occupato a dicembre le cronache politico-mondane perché indossato da Virginia Raggi –presente alla sfilata del calendario di Altaroma- per l’apertura della stagione al Teatro dell’Opera di Roma.
Impossibile descrivere tutte le uscite che sono state veramente tante, ma ciò non ha stancato il pubblico quanto il doppio passaggio delle modelle sulla corta pedana, che ha prolungato la sfilata al di là del dovuto: la location era decisamente piccola per i numerosi ospiti, penalizzati già dalla seconda fila, impossibilitati a vedere altro delle uscite che il cappello, a meno di alzarsi discretamente al secondo passaggio delle modelle. Onore al merito però a Guillermo Mariotto per aver voluto legare la sua collezione al tema delle violenze sulle donne: ogni anno sceglie sapientemente un tema a carattere sociale dibattuto che faccia da sfondo alla sua creatività.
Anche Gianni de Benedittis del brand FuturoRemoto sceglie il clima heritage per la collezione di gioielli creati per accompagnare gli abiti Gattinoni e la intitola Altaroma genn’18 “NoShield collection”. Si tratta soprattutto di cammei, una gioia di altri tempi -che sta tornando di moda- per adornare specialmente le moderne gorgiere degli abiti da sera, o per chiudere il colletto della camicia. Ma anche orecchini e spille/cammeo e collane con simboli di spade e cuori fiammanti, ed anelli con monete antiche e piccoli cammei.