Red Carpet Red Passion
Lasciando volutamente da parte gli eccessi, le sovrabbondanze e le esagerazioni che vanno oltre il buon gusto e l’eleganza, e che, ogni anno cercano di far parlare di sé senza meritare visibilità, la notte più attesa e magica di Los Angeles alla fine ci mostra senza esclusione il lato più bello di sé.
Dopo il nero del Golden Globe e il bianco “roses” dei Grammy Award, la passerella degli Oscar 2018 vive di un rosso puro da vero red carpet.
Si, il rosso, un best seller, un classico, la sfumatura regina di stile, ha sbaragliato la concorrenza. Quest’anno gli abiti più belli sono nelle sfumature più accese dei carmini, a parte una nota di bianco!
Tra i migliori rossi quello della giovane Sofia Carson che presto vedremo nel pilot di The Perfectionists, spinoff del popolare Pretty Little Liars. Incantevole in un abito griffato Giambattista Valli. Bellissimo il voile del “mantello” soffice e vaporoso; prezioso e sartoriale il plissè sul davanti che enfatizza la figura. Come una ninfa Sofia gioca con i drappeggi tutti a favore di “click”. Quello svolazzare ci ricorda un po’ la Audrey Hepburn sulla scala Daru del Louvre progettata da Hector Lefuel in una scena del film Cenerentola a Parigi del 1957. Il rosso vivo di Valli è un colore emotivamente intenso che nonostante la giovane età Sofia sfoggia con disinvoltura e grazia. Perfetta anche l’acconciatura; semplice, raccolta con coda sulla nuca per valorizzare al meglio il collier diamantato che risalta al massimo la brillantezza del rosso. Davvero aristocratico.
Red elegantissimo quello di Allison Janney (miglior attrice non protagonista per I, Tonya di Craig Gillespie). Il suo rosso griffato Reem Acra, ci ha conquistate. Saranno le maniche ad angelo aperte stile medievale, la scollatura a cuore sobria e raffinata, la clutch ton sur ton o i luccicanti diamond che non possono mancare su un carminio vivo come quello, Allison si è impadronita della passerella del Dolby Theatre.
Bello ricco e importante il rosso in pizzo guipure di Zac Posen indossato da una Leslie Mann solare e raggiante. I ricami floreali di una tonalità bruna risaltano la ricchezza del tessuto e del taglio sartoriale molto ben costruito. Un corpino seicentesco rivisitato con abbondanza di tessuto e coda davvero interessanti. Ottima la scelta di non esibire gioielli o acconciature complicate che avrebbero sminuito tutta la ricchezza della mise.
Rosso più sobrio quello Christian Dior per Maryl Streep. Elegante, misurato e chic; forse un bel casca in petto color granato, o smeraldo a contrasto, avrebbero giovato ad un dress lineare e semplice togliendo un po’ l’effetto “casalingo” e giocando più a favore di una soireè speciale come quella degli Oscar.
Il colore che insieme al rosso si è conteso lo scettro del più bello del reame è stato innegabilmente il bianco puro.
Il più bello, il più fashion, il più glamour, quello che ha incantato tutti, è stato il bianco lattescente Chanel Couture di Margot Robbie (candidata come migliore attrice protagonista per I Tonya). Bellissimo il taglio, la struttura e il dettaglio corda-gioiello da haute couture. Lineare e scivolata la costruzione della gonna con un tocco di sartorialità sublime sul fondo con apertura a tulipano. La borsa a boule in cristallo è la chiusura perfetta per un abito impeccabile che ha richiesto 550 ore di lavoro!
Il bianco fasciante by Balmain di Jane Fonda ha eclissato le giovani colleghe. Un total white sublime, valorizzato da una fisicità impeccabile ed invidiabile. Le spalline geometriche che riportano all’avanguardia di Barbarella rendono assolutamente contemporanea un’altera Jane. I pendenti Chopard ammiccano una regalità naturale da grande star. Immancabile la spilla “Time’s Up”.
Tra i bianchi non poteva passare inosservato lo scollo generoso dell’ampio bianco ottico di Vivienne Westwood indossato da Camila Alves moglie di Matthew McConaughey. Lo stile è quello poco convenzionale della stilista che propone un ampio tulle sovrastato da tagli destrutturati in raso. L’effetto “sposa” viene eclissato dal collier con gocce di rubino – un tocco di red passion tanto per rimanere in tema – che stempera la soavità dell’abito ricreando un gioco ottocentesco di forme sfarzose e rielaborate per una “M.me Bovary” attuale ed innegabilmente bella.
L’abito più raffinato lo indossava Saoirse Ronan. Un Calvin Klein by Appointment rosa cipria delicato, romantico, dalla linea superba, da vera diva. Fiocco sulla schiena divino da revival Marilyn Monroe “Diamonds are a girl’s best friend”. Davvero un abito sublime che però è stato penalizzato da un portamento poco divino. Lady Bird Saoirse, volto aristocratico ed elegante non ha proprio il dono dell’incedere, almeno non questa volta. Cosa che non si può dire di Nicole Kidman, regina di portamento, che fa risaltare tutta la costruzione sartoriale di un blu di prussia Armani difficile da portare e che solo lei poteva valorizzare al meglio regalandoci una passerella da star.
La bellissima Jennifer Lorence, nel suo glitter Dior non ci ha entusiasmato del tutto. Trucco perfetto, biondo leggermente scompigliato che le dona tantissimo ma il bronzo Dior non la accende completamente. Abito più da catwalk che da red carpet. Molto più scintillante Gal Gadot in Givenchy. Le frange sbarazzine hanno dato un guizzo di luce pieno di charme e il tocco del gioiello acquamarina è stato azzeccatissimo. Anche Lupita Nyong’o quest’anno non ci ha regalato un wow. La sensualità gold Versace viene fuori senz’altro, ma la sensazione di oro colato la trasforma quasi nella statuetta degli Oscar. La sua splendida pelle d’ebano avrebbe meritato maggiore attenzione.
Gucci brilla, ma non brilla Salma Hayek. Abito ricco, brillante e scenografico non c’è che dire, ma troppo effetto chandelier. Il glicine si spegne sui colori bruni di Salma e ci lascia molto perplesse. L’azzurro acquamarina firmato Schiapparelli, invece, è un colore che dona tantissimo alla splendida Emily Blunt. Sontuoso il plissè, raffinato l’effetto scivolato; ma il complesso degli elementi trascina verso un risultato un po’ ‘bomboniera’ che stride con i modelli più accattivanti delle colleghe. Elegante e ricercato comunque il make up illuminato dal tocco di luce delle gocce dei pendenti in un azzurro topazio che rischiara l’incarnato.
Infine, tre distinti che meritano tutta la nostra attenzione.
Un pieno sì al completo pantalone in raso di Emma Stone. Ha spiazzato tutti il Louis Vuitton scelto. Giacca color vino con cintura a fiocco rosa acceso e pantaloni a sigaretta nero assoluto. Concetto maschile dal taglio femminile. Un bel tono di distinzione raffinato e non estremo. Bello, diverso e nuovo. Il red carpet apre ai pantaloni. Ci piace! E, il sotto la giacca “niente” è un vero inno alla sensualità femminile senza ostentazione molto intelligente. Si al “nude” di Allison Williams in Armani Privè. Bello, etereo, impalpabile nel suo satin lucido ammorbidito da pieghe delicate. Il corpino a rete e paillettes sembra fatto di polvere di stelle. L’abito dei sogni che tutte desidereremmo indossare almeno una volta!
Infine un meritatissimo sì a Frances McDormand (migliore attrice protagonista per Tre manifesti a Ebbing, Missuri). Si al suo modo di essere irriverente su un palco calcato da divine bellezze. Si alla sua spontaneità, si al suo grigio canuto misto a biondo scarruffato, si al suo Valentino elegante ma insolito che rispecchia a pieno la personalità della paladina dell’#nomakeupmovement.
Il premio cinematografico più prestigioso e antico al mondo brilla sempre di stelle in tutti i sensi, e anche quest’anno, come tutti gli anni, la notte degli Oscar non ci ha fatto dormire ma ci ha fatto sognare.