Colazione da..… Givenchy!
Se ne è andato a 91 anni uno dei più grandi rivoluzionari della moda, colui che con il suo tubino nero ha segnando la storia del cinema e dell’haute couture. Quando nel 1961 un’eterea Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany camminava per le vie di New York con un croissant in mano in uno stupendo Little Black Dress con giri di perle, il mondo della moda da lì a poco avrebbe cambiato definitivamente i cardini del fashion style. Lineare, raffinatissimo nelle sue linee scese, quel tubino è considerato uno degli abiti più influenti nella storia dell’abbigliamento e del costume del ventesimo secolo.
Audrey Hepburn, icona assoluta di eleganza, Audrè come la chiamava Givenchy, è stata la sua più grande musa, testimonial ed amica. Per lei realizzò un guardaroba privato ed uno cinematografico ancora oggi tra i più belli e glamour della storia della moda fatto di eleganza semplice e raffinata.
Aristocratico di famiglia, figlio di un marchese, Hubert de Givenchy ha sovvertito davvero lo stile e la moda. Negli anni cinquanta, quando ancora “gli uomini preferivano le bionde” con abiti fascianti da pin up, apre la sua casa di moda a Parigi ed afferma immediatamente l’idea di una donna libera dalle costrizioni e limitazioni che l’haute couture imponeva. I suoi abiti si distinsero fin da subito per la loro fluidità e leggerezza, aleggiando “su un corpo libero da lacci”. Un nuovo bon ton dove le contaminazioni tra arte e design e la ricerca verso il nuovo portarono alla completa scissione dagli schemi, ad esaltanti sperimentazioni e modelli disinvolti. La versatilità magnetica dei soprabiti, la dinamicità delle linee e la modernità dell’indosso lasciarono immediatamente definite le idee dei nuovi cambiamenti, delle novità e dell’avanguardia.
Un girl power fatto di linee trapezio aggraziate e leggermente svasate, di grandi bottoni, di tagli geometrici raffinati, di bombature a sacco ricercate e comode e di dettagli decorativi garbati e trés chic. Suo il balloon coat, quel fantastico soprabito a palloncino che lasciava scoperte le gambe indossato spessissimo da Jacqueline Kennedy, il mantello a collo avvolgente e il baby doll creato nel 1958 aderente sul decolletè e repentinamente ampio subito sotto le braccia a mitigare ogni difetto che fece impazzire un’intera generazione.
Uno stile elegante, sobrio, mai esagerato ma allo stesso tempo non troppo rigido e convenzionale mescolato alle primissime timide trasgressioni Sixties. Abiti senza eccessi e poco ovvi allora, che richiamavano le idee nobili ed “architettoniche” del più grande couturier Cristóbal Balenciaga, maestro che Givenchy venerava, e che nella loro semplicità si affermarono per il risultato di essere sempre raffinati e pieni di charme, fatti apposta per non invecchiare mai!
Givechy ha vissuto il periodo d’oro della haute couture francese e ha vestito le donne più belle e famose del mondo da Liz Taylor a Grace Kelly, da Maria Callas a Catherine Deneuve.
La sua ultima sfilata fu l’11 luglio 1995 a Parigi.
Con Givenchy indiscutibilmente si parla di moda, di quella vera, di quella con la M maiuscola che rimarrà indelebile nella memoria. Il nome stesso evoca fascino, eleganza ricercata e pulita, semplicità e stile, tanto stile. Il suo gusto delicato e la personalità che infondeva in ogni creazione sono quegli elementi imperituri e assolutamente indimenticabili che fanno grande l’haute couture. Di lui continueremo a sentir parlare in eterno perché Givenchy è stato ed è MODA.