L’animalier di Alcantara
La “ricetta” di Alcantara® che risale agli anni ’70 è segreta. Un materiale di avanguardia assoluta, eco-friendly (100% Carbon neutral), morbido, leggero, resistente e durevole. Un unicum nel suo genere: estremamente duttile, esteticamente bello e plasmabile in una infinità di varianti e colori.
E’ innegabile che questo vero e proprio “breakthrough tecnologico” made in Italy abbia una texture sorprendente e super moderna che si adatta al mondo fashion come una seconda pelle. Le sue caratteristiche offrono la possibilità di sbizzarrirsi con inesauribili opzioni espressive e grafiche oltre che sartoriali, tanto che per il mood esotico per eccellenza che è l’animalier – che ritornerà prepotentemente di moda la prossima primavera estate – Alcantara ci propone la sua visione e versione tra il romantico e il concettuale.
Un’idea urban jungle che fonde moderno e classico e che seduce soprattutto per la stampa che risulta bella, elegante e raffinata.
Difatti, quello di Alcantara è un maculato che non ti aspetti. Piacevole e materico al tatto, visivamente lucido e laccato, molto contemporaneo. Inoltre, il lussurioso e il sexy, che solitamente accompagnano il concept animalier, vengono declinati in una visione più soft e chic.
Andrea Incontri, direttore creativo dell’uomo Tod’s, che già aveva firmato la capsule collection Can con Alcantara, ci mostra una idea leggera della stampa camouflage molto fluida e femminile che lascia trasparire tutta la dimensione seduttiva del maculato ma senza forzature. Decisamente ricercato il mood e l’assemblage con linee basic ma attente ai dettagli. L’abbinamento riservato alle cinture su tailleur e giacchine in stile vintage è molto discreto e di buon gusto; accende l’outfit in maniera grintosa ma non sfacciata, soprattutto sul raffinato pie di pull. Giovanili e freschi gli imbottiti corti e le bluse scivolate come anche i gilet lunghi e “impellicciati”.
Il city casual risulta ripulito e nuovo, in particolar modo nelle macchie feline innestate sugli abitini bon ton anni ’50 un po’ campagnoli e sfrangiati sull’orlo, tanto per richiamare l’effetto roar senza essere aggressivo. Per le predatrici fashion, i sandali e le decolletè by Sergio Rossi, realizzate proprio in collaborazione con Alcantara, sono un’aggiunta davvero glamour alla collezione.
Esteticamente appaganti risultano le gonne svasate, i trench ed i cappotti total animal version, sia quelli maculati che quelli pitonati, un tocco davvero strong che si tinge di audacia se indossato con gli stivali a stiletto sempre by Sergio Rossi. Un automatismo puro quasi irrazionale che ci spinge coscientemente alla metamorfosi animale.
D’altronde il pattern a “chiazze” e lo stile sauvage sono uno di quei trend hot che se ben abbinati diventano un evergreen intramontabile.
Fondamentale è che non siano troppo invasivi ed estremi, no al too much; devono avere un graffio leggero per poter imprimere quell’allure inconfondibilmente chic che fa la differenza. Abel Dufresne affermava: “le persone insignificanti seguono la moda, le presuntuose l’esagerano, quelle di buon gusto scendono a patti con lei”. Alcantara è scesa a patti con l’animalier. Le sue stampe maculate hanno un’anima selvaggia soft e vestono uno stile sobrio ma di pura tendenza dall’inimitabile tocco luxory.
Un incontro azzeccato quello con Andrea Incontri che ne ha delineato il mood proponendo una collezione “trasformista” che sfrutta tutta la malleabilità di un tessuto tecnologico e green, morbido e resistente alle macchie (qualità quest’ultima da non sottovalutare), ponendo anche l’accento sulla moda eco-friendly; un trend già avviato e in costante crescita dove etica ed estetica, tradizionale artigianale ed innovazione, si incontrano, si fondono e creano.
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