Il viaggio della memoria nella collezione P/E 2019 di Stella Jean
Una grande coerenza stilistica è accompagnata da una grande coerenza etica. Dal suo esordio nella moda Stella Jean ha sempre mantenuto il proposito di servirsi del suo lavoro per dimostrare come sia possibile non solo avvicinare culture diverse, ma mescolare elementi di culture diverse in una sintesi estetica convincente oltre che gradevole.
Con la collezione P/E 2019 presentata alla MFW di settembre 2018, ci vuole far percorrere quella che lei ha chiamato la “via del cotone”.
I suoi intenti sono vari: documentare che il cotone del Benin da lei utilizzato nella collezione risponde ai criteri di eco-sostenibilità dell’intera filiera produttiva, dalla semina, alla filatura a telaio a mano degli artigiani, per questo ci mostra una ripresa di lei stessa intenta a filare a mano il cotone con un rudimentale arcolaio e tessere assieme alle donne del villaggio; esaltare le tradizioni locali, mostrare le capacità di alcune donne a lavorare per le sue collezione impreziosendo con ricami gli abiti, o creando le applicazioni in rafia dei sandali portati in passerella. La stilista romana ha voluto lasciare negli spettatori un segno forte: la necessità di conservare la memoria delle sofferenze degli schiavi africani approdati in Brasile. Lo ha fatto con un video che si apre ricordando i sette giri che gli schiavi erano obbligati a fare intorno al “Albero dell’Oblio”, per perdere l’orientamento, dimenticare ed abbandonare ogni desiderio e volontà di tornare alla loro vita precedente.
Attraverso il suo viaggio dal Benin al Brasile Stella Jean ha costruito una collezione lineare, coerente, fresca, giovanile, colorata, e come sempre multietnica dove si mescolano, in uno stesso capo, suggestioni e memorie di Paesi diversi, o si evidenziano i legami ancora vivi dopo secoli con la lontana terra di origine degli africani del Brasile. Troviamo così le gonne a balze tipiche di Bahia, completate dalle camicie di cotone -sempre presenti nelle sue collezioni- di taglio maschile, dalle maniche esagerate. I motivi degli azulejos portoghesi (piastrelle di ceramica con superficie smaltata, nella forma più antica, in blu), arricchiti da colorati pappagalli, sono stampati in colore azzurro su gonna di linea sirena completata da un top a quadri bianco e blu, un abitino corto, un completo –gonna plissettata e camicia morbida con piccolo collo a scialle e fiocco-; talvolta gli abiti hanno bordo a contrasto animalier. Il cotone bianco del Benin è impreziosito da due pappagalli coloratissimi ricamati/dipinti sulle voluminose maniche a sbuffo di una camicetta indossata con una gomma maxi. Ritroviamo il bianco nel lungo abito con un esagerato pappagallo ricamato su un fianco per tutta la lunghezza dell’abito. Accanto agli abiti decorati con scene di donne vestite con abiti di Bahia dipinti a mano e ricamati – come nell’abito bustier rosso e sulla voluminosa gonna rossa portata con un sopra singolare, composto da un largo nastro a motivi geometrici che si intreccia sul davanti e lascia le spalle scoperte, mentre un residuo di manica utilizza cotone a righe-, trovano posto le stampe optical; ed anche il pizzo sangallo nell’abito a balze con giacca rossa e in quello dalle spalle scoperte decorato da nastri con motivi geometrici. Interessante l’interpretazione del classico tranch in una versione moderna e allegra in tessuto a righe di colori diversi.
Un’ ultima osservazione riguardo gli accessori. Le scarpe, ciabatte raso terra e infradito hanno applicazioni di raffia che le rendono coerenti con l’atmosfera di tutta la collezione; lo stesso si può dire dei gioielli, esclusivamente orecchini: si tratta di una capsule collection Stella Jean X Rosantica, nata dalla collaborazione di Stella Jean e il brand di gioielli Rosantica.