Sofisticata e personale la donna Bottega Veneta
Dolce, essenziale, misteriosa. Incapsulata in eleganti tubini dalla linea arrotondata e cosy-dress che avvolgono nel loro ondeggiare armonioso. Bottega Veneta indulge -forse un pochino piu’ di quanto ci abbia abituato negli anni, ma il risultato è decisamente positivo- alla morbidezza e al glamour, liberando la femminilità da un certo qual geometrismo e rendendola come piu tenera e dolce. Dati i tempi, ci vuole. Le coordinate canoniche ritornano in alcune silhouettes rettangolari che nel loro rigore riecheggiano le forma di una busta, squadrata sulle spalle e appena sagomata in vita, ma qualcosa di nuovo nell’aria c’è.
Gli abiti impalpabili dallo scollo a cuore e le tuniche di velluto sono forse piu adatte a fiori di serra lontani dal gelo invernale che a un normale dicembre milanese, ma la poesia richiede un pizzico di sofferenza. Del resto, davanti a questi abiti di seta façonné e cloqué, nelle palette mora, lilla, crema e marrone sbiadito, non si può attingere eccessivamente alla praticità.
Nessuno dei dettagli è lasciato al caso, iniziando ovviamente dalle borse, in pelle lavorata a mano e “armata” con una struttura di fili di metallo. A fare da contraltare, i gioielli intrecciano lusso e gioco, alternando oro e diamanti con argento e rihnestones (meglio conosciuti come strass). Le scarpe privilegiano forme massicce, dagli stivaletti allacciati davanti alle alle calzature dal tacco architettonico.
Questo il commento di Tomas Maier, direttore creativo della griffe: “Abbiamo voluto creare abiti che avessero un’attitudine sofisticata e molto personale. La silhouette appiattita è semplice e chic, mentre tutto il resto è tridimensionale, scultoreo e sfaccettato come un diamante. Una donna può combinare i vari pezzi come desidera o indossare semplicemente un vestito ed essere già pronta. Per la cliente Bottega Veneta le regole del glamour sono interessanti solo se può interpretarle a modo suo”.