Altaroma, luglio 2019. Marianna Cimini, Aroma30, Roi du Lac, Italo Marseglia: opzioni di avanguardistica femminilità
Uno spontaneo tratto sofisticato e cosmopolita accomuna le proposte P/E 2020 presentate da alcuni dei designer partecipanti alla scorsa edizione di AltaRoma svoltasi presso la sede industriale della porzione riqualificata dell’ex deposito Vittoria dell’Atac, il PratiBus District.
Ognuno con la propria personalità e la propria cifra stilistica il proprio sentire e i propri accordi interiori….
Ognuno con la casina culturale che si trascina dietro, fatta di porte e finestre e muri più o meno spessi. Fatta di chiusure e aperture molteplici e vaste.
Ciascuno di loro ha esplorato dentro di se, e condiviso con creatività la propria idea di avanguardistica femminilità.
Ci viene incontro a Showcase Marianna Cimini, con il suo naturale aplomb, il suo dire sussurrato, l’eleganza contemporanea e i tagli sobri dalle cromie garbate.
Marianna esprime sé stessa in una micro capsule fatta di capi che accompagnano il corpo da mattina a sera avvolgendolo di una placida quanto rassicurante confortevolezza.
Una micro capsule composta di mise dalla linea pulita e morbida tradotte in abitini tute e camiciole giocate nei toni del rosa, del bianco e del nero.
Quindi goffrati in seta, satin lucidi, jaquard dai fiori geometrici, nylon opachi dei peacoat, e gli educandi spolverini bianchi o neri con nodo davanti di colore opposto.
Poi c’è Aroma 30. Brand fondato da Michela Fasanella, designer, con alle spalle esperienze negli uffici stile di Valentino e Salvatore Ferragamo, oltre che studi presso la Central Saint Martins di Londra.
Una proposta fatta di abitini top e gonne dalle linee ordinate e dai tessuti leggeri, come la garza di cotone e le impalpabili sete tinte a mano mediante un processo di lavorazione che vede l’impiego di spezie varie e sostanze alimentari: la cannella, la curcuma, foglie di eucalipto di rovo, rosa e avocado.
Una capsule fatta di audaci abbinamenti tra colori caldi e freddi per un risultato dagli effetti cromatici inediti, come il giallo intenso e il mandarino, congiunti al viola e al blu.
ROI du Lac scende in passerella con blazer e tailleur dalle fantasie disegnate a mano da Marco Kinloch, fondatore del marchio insieme ad Antea Brugnoni.
I dipinti raccontano storie di viaggi personali nei paesi che più hanno colpito i designer, come la terra nipponica, protagonista di questa proposta dai colori pastello. Il Giappone con il suo periodo Edo e i pittori impressionisti rapiti dal suo fascino ricco di storia, così l’olandese Vincent Van Gogh ed altri artisti impegnati a dipingere “en plein air”.
Non potevano che essere interamente naturali le fibre dei tessuti scelti, mentre una ricerca stilistica colta e sofisticata fatta di stampe floreali e maxi personaggi elabora una proposta orientata ad una donna erudita dal fascino cosmopolita.
Morfosis, di Alessandra Cappiello, propone avvolgenti maxi e mini abiti, top e camice dalle maniche ampie accanto a trench lavorati in pelle serpentata.
Linee morbide ma rigorose accarezzano lievemente il corpo in un gioco di volumi contenuti e composti; per tanto abitini leggeri con giochi di cromie intersecate e nodo davanti, bluse con maniche a sbuffo e soprabitini.
Definiscono la collezione le impalpabili sete e gli chiffon accostati al denim e al lino in una palette vestita di toni caldi affiancati ai freddi grigi e bianchi.
E proprio il bianco, declinato in tutte le sfumature, è il colore dominante della collezione di Italo Marseglia fatta di una miscellanea di elementi contemporanei e tradizionali come vecchi campioni di stoffa donati dal ricamificio Lusi e le mise di pregiato pizzo chantilly avuto dalla storica Maison Francese Sophie Hallette che tanto ricordano la biancheria da notte vittoriana.
I volumi sono verticali e richiamano le architetture romane, così le camicie, gli chemisier e lo smoking reinterpretato con elementi tipici dello sportswear.
Interessante la partnership di Marseglia con l’azienda islandese Atlantic Leather, leader mondiale della concia di pellami di recupero provenienti dall’industria ittica alimentare, che ha messo a disposizione del designer una pelle di salmone con la quale sono stati realizzati gli accessori della collezione, dalle piccole borse a mano alle calzature realizzate in collaborazione con luca Berioli e James Edoardo Di Veroli.