Salvatore Ferragamo P/E 2020: è Joyfull Living
Scottatti dal sole e dal sale, appagati, languidi e felici dopo giornate piene di luce e di pace, dopo nuotate allietate da bagliori dorati riflessi in un mare pacato, così Paul Andrew immagina gli eletti fruitori dei capi Ferragamo disegnati per la prossima primavera estate 2020, presentati in passerella durante la settimana della moda meneghina appena terminata.
Disinvolti e preziosi. Pensati per accogliere corpi desiderosi di gentile armonia, privi di data di scadenza, ideati per accompagnare nel viaggio del tempo. Riflessivi e morbidi, avvolgenti e sontuosi nella loro intelligente e soave semplicità.
Per il designer tutto è iniziato soffermando lo sguardo su una foto disposta sopra il caminetto della casa di famiglia. La foto ritrae lui e suo fratello minore in una posa estiva e felice con indosso dei bermuda dalla stampa pittoresca: giorni spensierati, senso di accoglienza della famiglia, sensazione pienamente confortevole dovuta ad un ambiente conosciuto e sereno.
Una foto scattata in Italia, in un periodo di viaggio familiare negli anni ottanta, anni della fanciullezza, anni di un’estetica dai tratti decisi, maschili, dai volumi generosi e dalle linee geometriche.
La collezione, leggera e borghese, ha una definizione nitida nelle costruzioni e un marcato tratto artigianale nella lavorazione dei pellami che si esplicita non solo negli accessori, ma anche in molte delle silhouette proposte ccome in alcune delle salopette in morbida pelle dai colori pastello, negli originali soprabiti, tute e giacche fluide dalla texture impalpabile.
Lo sguardo rivolto agli anni ottanta emerge anche dai volumi a palloncino nelle gonne, dai pantaloni alla caviglia e a vita alta con fusciacca legata in vita dello stesso tono di colore e tessuto, dai gilet sartoriali incrociati sulla schiena come i trench e le tute, aperti, a lasciare intravedere lembi di pelle nuda. Sulla passerella anche outfit maschili.
La pelle è l’elemento sublime della collezione, sviluppata in gran parte con questo materiale nobile, tanto caro alla Maison e tradotta in originali quanto sofisticati caftani e soprabiti, come quello proposto in verde sottobosco con micro bottoni dal piglio orientale combinato al micro top e shorts tricot.
In tricot anche l’abito in maglia Rachel -fiore all’occhiello della collezione- che raggiunge la massima espressione di artigianalità nel suo pittoresco top striato multi righe e nei suoi fiocchi sfrangiati in crepe de chine, disseminati in ordine sparso sulla silhouette. L’artigianalità è palpabile anche nell’abito smanicato lavorato a crochet dai maestri fiorentini e nei micro completi in maglia colorata.
Le stampe riproducono elementi della cinquecentesca fontana del Nettuno a Firenze, gioiello nazionale del cui restauro, la famiglia Ferragamo, che tanto cara ha questa città, si è presa in carico; oppure tulipani oversize, fioriti in bella mostra su camicie e swimwear da uomo, su lunghi abiti dévoré in seta e cappellini-foulard.
Per gli accessori, fiori all’occhiello di famiglia, l’ultima nata è The Viva Shoe, ispirata a Vara, la iconica décolleté presentata nel 1979 da Fiamma Ferragamo, figlia del fondatore della Maison. Il celebre fiocco in gros-grain è riprodotto in misura più grande e viene realizzato nello stesso materiale e colore della scarpa; proposta anche in una variante dalla complessa costruzione arricciata e in giocoso tessuto jeans.
La nuova Triple pocket Bag è stata presentata in più varianti: in tela di lino con fodera in cuoio, in pelle intrecciata a mano, struzzo o in morbidissimo vitello.
Paul Andrew aggiunge: “Mi piace pensare che la collezione farà ricordare a chi la indossa momenti felici, come quella foto sul caminetto di mia madre ha fatto con me”.
E noi aggiungiamo: “ci piace pensare all’idea di memorie felici”.