Mila Schön e Cinzia Rocca. Che bei capi sartoriali!
Mila Schön e Cinzia Rocca due brand accomunati dalla capacità e determinazione a creare capi senza tempo che possano immediatamente riconoscersi come Made in Italy. Ambedue le collezioni P/E 2010 visionate a MFW settembre 2019 trasmettono una sensazione di appagamento, di completezza, di benessere; di perfezione vigorosa, mai manierata o leziosa. Sono capi “tutti di un pezzo”, se ci è permessa questa espressione, che non cedono alle mode, ma si ammantano di attualissimo rigore e precisione.
All’origine due storie diverse e due personalità femminili diverse accomunate dalla determinazione a fare bene il proprio lavoro, a trasmettere stile ed eleganza.
Mila Schön un nome “leggendario” per Milano: quella della fondatrice del brand definita la signora dello stile Un riferimento ancora oggi di moda sobria e elegante. Il suo era uno stile fatto di rigore, purezza grafica e linearità: la geometria disegnava per lei la linea dell’abito, ma anche la stampa e l’uso del colore: onde, cerchi, inserti geometrici, si ispiravano alle opere di artisti moderni quali Mondrian, Calder, Klimt, Fontana.
Abiti dalla linea pulita, semplice spesso priva di elementi decorativi e di volumi per una donna che esprime le sua eleganza nella sobria semplicità di una geometria che si arricchisce solo del colore. L’idea del tessuto double face, che prevede l’utilizzo di due tessuti, da lei perseguito con tenacia sembra essere scaturita dalla sua ostinazione a concepire l’interno del capo uguale all’esterno. Secondo quanto lei stessa ha spesso dichiarato trovava nel double face la realizzazione dell’ordine, della pulizia di stile che riteneva doversi leggere soprattutto nelle parti invisibili dell’abito.
La collezione P/E 2020 segue la sfilata di febbraio che ha marcato un nuovo inizio per la griffe sotto la direzione creativa di Gunn Johansson, designer svedese da 25 anni in Italia che ha lavorato da Malo, e Agnona. Mentre ci mostra la collezione ci spiega che la scelta della presentazione al posto della sfilata nasce dalla consapevolezza che in questo modo è possibile vedere e toccare i tessuti e studiare la costruzione dei capi. «Il mio obiettivo –ci dice- è quello di tornare al punto di partenza, esaltando il lavoro svolto da Mila Schön negli anni sessanta rendendolo naturalmente contemporaneo». Gunn Johansson attinge a piene mani all’archivio, lo fa con rispetto, quasi con venerazione, riprende capi degli anni sessanta come quello ricamato in origine con pallettes, e riproposto in versione stampata: un capo che richiama immediatamente l’attenzione tra quelli in esposizione. Come non riconoscere lo stile sobrio di Mila negli abiti a intarsi di colori e giochi grafici: bianco/beige, nero/bianco, blu navy, verde smeraldo; nei capi double dai materiali preziosi: swlow silk moderna e sostenibile, seta, cashmere, cotone, lana?. Non mancano gli iconici capispalla, la giacca di taglio maschile, gonne pantalone, gonne a pieghe, ecc. Una ridotta collezione, forse ancora troppo legata all’heritage del brand, ma che dimostra la volontà di assimilazione dello stile della fondatrice e ciò col tempo darà certamente i suoi frutti, anche sui mercati orientali dove il brand si dirige.
Una diversa chiave per leggere la semplicità, quella di Cinzia Rocca: meno essenziale dello stile Schön. Si tratta comunque di capi – principalmente capispalla che costituiscono il cuore della produzione del brand-, dalla linea pulita, asciutta e essenziale, dall’espressione comunque ricercata e di classe. Un Made in Italy quindi di qualità, dove l’eccellenza ha molte espressioni e si nota nell’utilizzo di filati e tessuti di pregio che definiscono creazioni di altissima qualità -cashmere, alpaca, mohair, cammello, babyllama, vicuña-; nella precisione delle tecniche sartoriali e nell’accuratezza del cucito a mano.
Al primo colpo d’occhio percepiamo qualcosa di diverso nella collezione P/E 2020 rispetto ad altre stagioni. Qualcosa di impalpabile, trasmesso forse dall’atmosfera primaverile dell’allestimento, oppure sono i manichini a richiamare l’attenzione?. Esibisco in testa una ghirlanda di fiori e fanno pensare alla Primavera di Botticelli; ma forse è la ghirlanda stessa a colpire la vista: i suoi colori dialogano con i colori dei capi -anice, menta, arancio vibrante, sabbia rosato, grigio perla- e insieme, colori degli abiti e ghirlanda, trasmettono una atmosfera serena e accogliete.
Poi ritroviamo i must del brand: i tessuti pregiati. Cataloghiamo mentalmente il cashmere leggero, adatto alla stagione estiva; l’alpaca che diventa brillante perché mescolato alla seta in una combinazione jacquard per capi sfoderati e leggeri; il mikado di seta ornato di un ricamo floreale; ancora un jacquard per un lurex fil coupé; un tessuto tecnico mescolato al jersey per inventare un nuovo modo di concepire capi impermeabili.
Una collezione che conferma il target del brand. Cinzia Rocca si rivolge a una donna attenta alla vestibilità, qualità e stile; che mira a costruirsi un guardaroba molto femminile facile da indossare, adatto ad ogni occasione, sempre in grado di evidenziare il rigore e la determinazione personale, ma anche il garbo e la discrezione di chi lo indossa.
A chi suggeriremmo un guardaroba composto di capi di Cinzia Rocca? A una donna affermata nella professione che vuole mantenere una coerenza di stile formale, moderno e sobrio nelle molteplici occasioni -familiari, professionali, sociali- in cui si trova coinvolta.