Addio alla donna più bella del Mondo
“La donna più bella del mondo”, la definì il celebre fotografo Richard Avedon. Se n’è andata poche settimane fa a 74 anni Isa Stoppi, top model ante-litteram che dominò gli anni ’60, apparendo su infinite copertine e in note campagne pubblicitarie, contribuendo a codificare l’estetica di quel complesso periodo in fermento.
Nel decennio in cui fu attiva (1962-72) divenne un’icona del fashion system agli albori e una vera e propria musa ispiratrice per fotografi, stilisti, artisti, intellettuali. Era di un’avvenenza e di un fascino unici, con quel corpo perfetto e quel viso da dea bionda su cui spiccavano gli occhi azzurri magnetici che penetravano l’obiettivo, uno sguardo tale da far esclamare all’adorante Avedon che lei “aveva due laghi al posto degli occhi”.
Isa Stoppi sapeva muoversi davanti all’obiettivo con grande abilità e naturalezza, valorizzando ogni articolo che indossava o promuoveva, apparendo in tutta la sua espressività e sensualità, ma sempre misurata ed elegante. La sua era una classe innata, affinata poi dall’esperienza e dall’insegnamento di grandi maestri, come i famosi fotografi Gian Paolo Barbieri (colui che le scattò la leggendaria foto con il serpente boa constrictor sulle spalle), Milton H. Greene, Bert Stern, Henry Clarke, Richard Avedon, Irving Penn, Jacques Henri Lartigue.
Isa posò per le principali riviste internazionali del settore moda e fu il volto-immagine di couturier del calibro di Valentino, Giorgio Armani, Gianni Versace.
Nacque nel 1946 nella Libia post-coloniale, ma si trasferì presto in Italia crescendo in provincia di Piacenza e spostandosi poi a Milano per lavoro. Nel 1962 fu eletta Miss Universo in rappresentanza del nostro Paese e, quando prese parte alla finale del concorso a Miami, fu notata dalla potente Diana Vreeland, caporedattore di Vogue America, che ammirò la sua bellezza fuori dal comune e intuì subito il suo talento. Da allora in poi fu l’indossatrice più fotografata del mondo e amata dagli stilisti.
Come accennato, la sua carriera durò solo 10 anni per una scelta personale, dal momento che dopo le nozze con l’imprenditore Giangermano Giuliani nel 1972, preferì dedicarsi soprattutto alla famiglia (ebbe due figli maschi). Comunque non lasciò completamente l’ambito della moda, tanto che iniziò a scrivere per Vogue come fashion editor.
Isa Stoppi era una donna intelligente ed anche cosmopolita, che viaggiò molto ed elesse a sua seconda casa ideale New York, dove frequentò personaggi di spicco della cultura e della politica, da Ted Kennedy a Oriana Fallaci, da Dustin Hoffman a Frank Sinatra, da Maria Callas a Marisa Berenson.
Nel 2016 uscì una monografia a lei dedicata, “Isa Stoppi – The book” (Silvana Editoriale), a cura di Adriana Glaviano, con testi di Cesare Cunaccia e copertina di Gianpaolo Barbieri: duecento foto per raccontare lo stile e la storia di questa stupenda fashion icon e rendere così omaggio alla moda degli anni ’60 e ’70.
Isa se n’è andata negli stessi giorni in cui ci lasciava anche il grande Beppe Modenese che aveva contribuito a lanciarla e le era amico, lui che era un ambasciatore dello stile italiano nel mondo e che aveva dedicato la sua vita a far conoscere e apprezzare la classe italiana nel pianeta. Personalità così non se ne andranno mai del tutto, a ben vedere… Quella di Isa e di Beppe era una moda garbata, nobile, mitica, che non finirà mai di dire ciò che aveva da dire.