Milano febbraio 2023: MFW A/I 2023-24
Chiusa oramai la MFW A/I 23-24 è tempo di bilanci, a partire dal calendario fino alle considerazioni sul lavoro della CNMI teso a promuovere e sostenere i giovani creativi. Vale la pena osservare anche la rete di rapporti stabiliti dalla Camera con altre entità che si muovono intorno alla moda e con sostenitori dell’evento, al fine di promuovere sempre di più la settimana della moda milanese e Milano come centro propulsore della Moda internazionale.
La prima occhiata al calendario ci è sembrato suggerire una leggera preferenza da parte dei brand verso le presentazioni piuttosto che le sfilate: 174
appuntamenti: 61 sfilate, di cui 56 fisiche e 5 digitali, 73 presentazioni, 7 presentazioni su appuntamento. Questa differenza, e la persistenza di un esiguo numero di sfilate in digitale, ci ha fatto pensare ad una indecisione sulla scelta della modalità di presentazione della collezione e una rinuncia definitiva del digitale. Dovremo aspettare ancora qualche stagione per definire verso quale scelta si orienteranno i brand.
Prima di descrivere alcuni degli eventi che si sono svolti tra il 21 e il 27 febbraio 2023 ci sembra di aver comunque individuato i valori su cui il lavoro della Camera sta ruotando.
Sostenibilità il tema socio/culturale del momento in tutti gli ambienti produttivi. La CNMI fin dal 2010 ha affrontato il tema e lo ha reso valore fondante del sistema moda Italia; ha creato un manifesto della sostenibilità condiviso da tutti i soci come si può apprezzare anche leggendo i programmi di sviluppo e aggiornamento dei brand proprio a patire dalla sostenibilità; molti sono stati gli incontri organizzati per sensibilizzare al tema, tavole rotonde e tavole di lavoro. Nel 2011 CNMI ha istituito il Tavolo di Lavoro sulla Sostenibilità. Successivamente sono nati la Commissione Sostenibilità e tre Gruppi di Lavoro: Commissione Tecnica Chemicals, Commissione Tecnica Retail, Tavolo dei Laboratori di Analisi Chimiche
Altro obbiettivo. Innovazione e artigianalità, che ci parla di innovazione per andare con i tempi e adattarsi ad essi anche attraverso nuove tecnologie, senza allontanarsi dalla tradizione. Si può così sfruttare il grande tesoro di tradizione che ogni brand conserva tra i suoi scaffali, ma anche chiamando i giovani a valorizzare i mestieri della artigianalità che hanno reso il prodotto moda Made in Italy unico nel panorama internazionale.
La sperimentazione a sua volta otterrà risultati efficaci se chiama in causa la capacità creativa che caratterizza noi italiani, accompagnata però dal lavoro di studio e dalla pazienza di attendere i risultati. I nostri giovani devono osare nuove strade, non circoscrivere la loro fantasia a volere stupire con soluzioni prive di senso comune e al limite del senso morale.
Il tema dell’inclusione -anche esso ha la sua importanza-, ci sembra sia stato un po’ forzato negli anni passati per arrivare a quei soggetti che -per cultura, sviluppo del paese di origine, genere di abitudini sessuali in modo speciali– sono, o si sono, ritenuti emarginati. Si è persa così la possibilità di fare accettare con naturalezza nella propria cultura il concetto di uguaglianza e dignità di ogni persona, così il concetto di inclusione è diventato uno slogan ideologico che si acquieterà entro poco.
Per quanto riguarda la formazione bisogna rendere merito alla Camera degli sforzi fatti nella promozione dei giovani, facilitando il lavoro delle scuole e sostenendo i primi passi dei nuovi brand.
Tra i tanti eventi e progetti della Camera delle Moda a favore dei brand emergenti va sottolineato il Fashion Hub ospitato in questa edizione presso il Palazzo dei Giureconsulti, spazio più ampio e riposato rispetto, ad esempio, al Museo del Compasso d’Oro dove era evidente la difficoltà a visionare le collezioni e scambiare due osservazioni con i giovani creativi.
Lo spazio ha accolto tre progetti rappresentati da brand selezionati da apposite giurie.
Il tema del progetto Designers for the Planet è l’attenzione alla sostenibilità da parte dei brands concorrenti.
A global movement to uplift underrepresented brands, ha come obiettivo valorizzare la multiculturalità nel settore moda, e vuole celebrare il lavoro dei designer sottorappresentati, dando loro la possibilità di far conoscere le proprie creazioni ad un pubblico di player globali del settore.
A MFW forward si avvale della presenza di designer particolarmente attenti a ricerca, innovazione e sperimentazione, in grado di combinare questi aspetti con nuovi trend e cambiamenti culturali.
Palazzo dei Giureconsulti ha ospitato anche il programma di Educational Talks. Si sono riuniti nella Sala del Parlamentino, scuole di moda di Milano -Accademia Costume e Moda, Istituto Marangoni, IED Milano e Milano Fashion Institute- fondazioni, aziende e Associazioni, per discutere tematiche inerenti alla sostenibilità, alla valorizzazione della diversità e alle necessità organizzative aziendali, in modo da condividere esperienze su queste tematiche.
Da segnalare ancora come sforzo della CNMI attraverso il lavoro di mentoring di Camera Moda Fashion Trust, la presenza sulle passerelle milanesi anche dei tre brand beneficiari del Grant 2022: Act N°1, Cormio e Vitelli.
Terminiamo qui le nostre considerazioni iniziali. Altre osservazioni potranno essere esposte negli articoli sulle sfilate, dove esprimeremo le nostre osservazioni su alcuni brand