Un gioco di origami nella collezione Atsushi Nakashima A/I 2023-24
Sorprendente! Atsushi Nakashima forse lo conoscevamo poco, pur essendo lo stilista giapponese oramai un habitué della Fashion Week milanese. Sorprendente l’obiettivo che si pone attraverso il suo lavoro nella moda, e sorprendenti le soluzioni adottate in questa collezione.
Lo stesso stilista ha rilasciato una dichiarazione di intenti per il suo lavoro futuro di cui la collezione A/I 2023-24 titolata “Circularity” è il primo esempio. “Circularity Project” è un progetto con cui Nakashima, sensibile alle questioni ambientali, si propone di avvicinare gli estimatori della moda al tema della circolarità, dello smaltimento ed eventualmente del riciclaggio dei capi di abbigliamento. Con piena coerenza ha applicato le considerazioni teoriche alle sue creazioni passate, utilizzandone gli scarti e rendendo l’attuale riciclabile, pur non nascondendosi le difficoltà di raggiungere l’obiettivo al 100%.
Non meraviglia quindi che la collezione presentata a Milano abbia le caratteristiche definite dallo stesso stilista “capi di alto design (realizzati) con materiali riciclati dalle (mie) collezioni passate”.
A parte queste considerazioni che sono alla base del lavoro dello stilista giapponese, la collezione richiama l’attenzione per il design e per l’accostamento dei colori. L’impressione fondamentale è che lo stilista si sia divertito a fare origami con i materiali che aveva a disposizione: ogni abito è un gioco di sovrapposizioni a partire dalla prima uscita dove la perfetta geometria dei triangoli di stoffa – color block verde, nero, bianco- costruisce l’abito che copre anche il viso della modella. L’impatto della visione del primo abito porta a chiedersi perché lo stilista lo ha posto all’inizio della sua performance. A noi è parso di scorgervi un richiamo alla responsabilità in questo caso ecologica: come dire, non chiudiamo gli occhi davanti al problema che lo smaltimento dei rifiuti anche nella moda provoca; non chiudiamoci dentro i nostri personali problemi quando i problemi dell’umanità richiedono di aprire gli occhi per tentare di risolverli.
L’abbinamento cromatico del color block – due colori o più colori- impreziosisce i capi dalla linea aderente rendendoli eleganti e femminili. Tra gli abiti più sorprendenti ci sono sembrati: il completo bianco gonna e corpetto ottenuti da due piramidi tronche rovesciate senza aggiungere altro, né una pince né un bottone. Per il lavoro che deve aver comportato abbiamo ammirato ancora un abito bianco dalla linea pulita, ottenuta nonostante il volume che raggiunge grazie alla lavorazione del tessuto. Potremmo nominare ancore gli altri abiti bianchi, l’abito nero lucido o l’abito doppiato con piastrine che ha riportato la memoria alle creazioni di Paco Rabanne.