Il Mediterraneo nell’armadio
Quella appena archiviata nel capoluogo lombardo è stata una Settimana della Moda sotto il segno di una sorprendente, ma gradevole giocosità e di una rinnovata voglia di distintività ed espressività stilistica individuale. Alcune maison hanno continuato a prediligere una moda facile e “commerciale” piuttosto che puntare (rischiando) su articoli più creativi, in un contesto caratterizzato da un generale rallentamento della domanda di lusso. Altri invece hanno provato a tracciare un nuovo solco e a seminarvi idee e visioni, conseguendo ottimi risultati, indifferenti a qualsiasi condizionamento algoritmico.
Tra questi si è riconfermato Blazè Milano, un brand relativamente giovane che ha eletto il blazer a sua musa sin dalle origini. Fondato nel 2013 dalle creative e intraprendenti Delfina Pinardi, Corrada Rodriguez d’Acri e Maria Sole Torlonia, tanto esperte quanto appassionate di moda nella sua accezione più autentica, il marchio ha scelto di declinare il suo concept all’insegna di un’eleganza raffinata, propriamente classica ma interpretata in chiave estetica ed etica contemporanea. Tutto rigorosamente Made in Italy.
Attente alla qualità dei materiali, ai dettagli sofisticati, alla perizia tecnica dei tagli e delle forme, le tre signore hanno dato vita ad un progetto fashion che in pochi anni è divenuto iconico nelle sue espressioni sartoriali più compiute, estendendosi a tutti i pezzi del guardaroba femminile, facendosi adottare e amare da celebrities come Caroline De Maigret, considerata un nume ispiratore del marchio, Kendall Jenner, Drew Barrymore, Jessica Chastain e Julia Roberts. E dall’artistico flagship store di Via S. Spirito nel cuore del Quadrilatero della Moda meneghina Blazé ha spiccato il volo verso il mondo, dove oggi è venduto in un centinaio di negozi.
Per la primavera/estate 2025 Blazè Milano si è fatta ispirare da forme e colori mediterranei, con qualche puntata in Oriente, nel nome di un classicismo dorico essenziale e di una purezza minimalista declinata nel nome di un arioso strutturalismo (ci si passi l’apparente ossimoro), che non perde mai di vista la praticità della concretezza.
Il tutto elaborato e applicato con nonchalance, un’attenzione certosina ai particolari bespoke: si vedano le Smiley pocket che si stagliano sui blazer o nel Cleo bomber fatto in tessuto anziché in pelle. Divertenti anche i bottoni in vinaigrette con effetto tartarugato, che presentano bordi dorati a contrasto, mentre al centro compaiono i cavallucci marini simboli del marchio, incisi al laser, così come nella sahariana in suede.
Piacevoli sono le inedite texture che fanno l’occhiolino alla op-art tra chiaroscuri metafisici, che propongono amenità come il bolero Shamo in tessuto Gipsy Moth, con trama vibrante di luce, o come la minigonna Appaloosasvasata in fondo con abbottonatura centrale o i sofisticati chemisier in lino screziato di nuance assolate.
Le gonne, seppur rigorose nel taglio, evocano la forza sensuale dei pareo, come la midi Konik dal profondo spacco centrale, ingentilita dalla sericità che le conferisce una lieve viscosa lucida, nello spirito di un seducente eterno femminino.
Come sempre Blazè Milano si diverte a mischiare giorno e sera, traslando ad esempio il jeans su una stampa animalier, o proponendo il monopetto a tre bottoni Lovat blazer sopra la pelle nuda, oppure convertendo le camicie Berber nel tessuto Sheena (con un delicato motivo a quadri) in miniabiti, mentre rielabora i classici sartoriali con gessati nei toni avana. Sotto i blazer figura splendidamente la polo in seta e cotone al posto della tradizionale camicia.
C’è spazio anche per le scintille delle paillettes burrose dell’Anytime blazer con bordi a contrasto e dei pantaloni Trombette, leggermente svasati alla caviglia.
La gamma cromatica abbraccia i colori naturali del Mediterraneo spaziando dalle note neutre di mandorle e nocciole, latte e rosa antico (si veda la deliziosa camicia Gaia intrecciata in vita) alle nuance cool dell’azzurro di cielo e acqua, con alcuni inserti vitaminici rosso corallo, in cui si esaltano camicie cropped, pantaloni Basque con pence frontali e fascia sartoriale in vita, ultrachic abiti sottoveste Novalis in misto raso e viscosa.
Non resta che imbarcarsi e navigare tra suggestioni apollinee e dionisiache.