Alla scoperta della creatività di Walter Albini
Un breve ma interessante percorso alla scoperta della creatività di Walter Albini. La storica sede di Balli il Lanificio nel centro di Prato, dal 22 al 30 novembre ospita la mostra ‘Omaggio a Walter Albini’, dedicata allo stilista considerato il padre del prêt-à-porter italiano.
Aperta al pubblico e a ingresso gratuito, la mostra è stata ideata e co-curata per Balli dall’architetto Filippo Boretti ed è nata come spin-off di un ampio percorso espositivo sullo stesso Albini ideato e organizzato dal Museo del Tessuto di Prato.
Vengono esposti per la prima volta 12 disegni originali – di proprietà del Museo stesso– realizzati da Albini per creare i costumi dei protagonisti di Latina, opera scritta nel 1982 dall’autore e regista teatrale Luca Ronconi ma mai andata in scena. Inoltre, l’Ufficio Stile Balli ha confezionato ad hoc ben cinque di quei costumi utilizzando i tessuti del lanificio: un cappotto donna, un completo Chanel in due pezzi, un giubbotto da bambino, una tunica, un vestito donna accompagnato dal suo soprabito.
Walter Albini, varesino d’origine (nasce a Busto Arsizio nel 1941), fin da bambino sui suoi album disegna vestiti, solo vestiti. Poi da ragazzo abbandona il liceo classico e si iscrive a Torino in una scuola di moda. Una personalità eclettica, la sua, che ben presto lo porta al fianco di tanti maestri dell’ Alta moda. Disegna, firma collezioni, crea modelli, lavora indefesso da solo o per i più importanti brand. Già a metà degli anni ’60, mixando creatività, genialità e lungimiranza, e un gesto rivoluzionario riesce nello straordinario obiettivo di portare l’alta moda dall’atelier alla fabbrica. È anche su suo impulso che, nel 1975, Milano dà il via alla prima Settimana della Moda per lanciare il prêt-à-porter italiano nel mondo. Albini oggi è studiato nelle Accademie, è preso ad esempio, è fonte di ispirazione.
Balli il Lanificio – Nato nel 1948 grazie all’intraprendenza imprenditoriale di tre fratelli (Ruggero, Otello e Dionigi Balli) il lanificio – inizialmente denominato Lanificio Ruggero Balli – è oggi, dopo oltre 70 anni di storia, un punto di riferimento assoluto per il comparto nazionale del tessile. L’azienda nel 1974 si trasferisce all’interno del Fabbricone, storico opificio pratese, simbolo indiscusso del comparto tessile locale. Agli inizi degli anni ’80 Enrico Raffaelli e Michael Hoechel ne diventano azionisti segnando così un nuovo corso nella storia dell’azienda, che nel 1981 prende il nome di Lanificio Fratelli Balli. Nel 2000 l’azienda acquisisce il 100% del Lanificio Rafanelli e nel 2017 le due realtà si fondono in un’unica società. Il rebranding in Balli il Lanificio – datato 2024 – segna l’avvio di un ulteriore cambio di passo che coinvolge non solo l’immagine dell’azienda ma anche i valori che la animano e che portano l’azienda ad allargare il proprio dialogo con il pubblico e a trasformarsi in un crocevia di saperi e conoscenze, luogo di incontro e confronto per la comunità.
‘Omaggio a Walter Albini’
Balli Il Lanificio, Fabbricone storico – Via Bologna 106, Prato
Date / Orari di apertura al pubblico
Lunedì – Venerdì: dalle 15:00 alle 19:00
Sabato – Domenica: dalle 10:00 alle 19:00
Modalità: Ingresso gratuito (è gradita la prenotazione) – Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura.
Visite guidate. Possibilità visite guidate – prenotazione obbligatoria – i seguenti giorni:
Lunedì – Venerdì (due slot): 15.00 e 17.00
Sabato e Domenica (quattro slot): 10.00 – 12.00 – 15.00 – 17.00 (nel fine settimana è possibile partecipare alla visita guidata del Fabbricone, sede del lanificio)
Per le scuole è possibile prenotare visite guidate al mattino nel corso della settimana.
Info e prenotazioni: fabbricadicultura@balli.it