Tanti fiori in boccio
Aprile non ti scoprire, dice un vecchio adagio……
E’ un po’ dura, oggi, visto che, già da fine gennaio, quando ancora si sta ad aspettare la neve per fare le ultime sciate, dalle vetrine occhieggiano come piccoli folletti tentatori, abiti leggerissimi e accessori improponibili che ci dicono “prendimi – prendimi”, “indossami – indossami”.
D’altronde, ci siamo abituate a ” mischiare” le stagioni e a non fare più in modo ortodosso il classico cambio dell’armadio.
Ma, come si suol dire, lo stile rimane lo stile e, nell’affrontare le mezze stagioni, soprattutto la primavera, molteplici possono essere i modi per essere adeguate senza morire di freddo e senza bruciare le tappe.
Basta guardarsi intorno…….
La natura spinge, i rami pulsano, le aiuole accecano. Viene voglia di copiare tutto ciò.
Viene voglia di vestirsi di fiori.
Si, perché nell’aria si respira, anche nelle nostre tremende e fumose città, un’atmosfera nuova.
E allora, coraggio!! Cominciamo col tirar fuori dai cassetti qualche foulard – quest’anno il classico carrè farà la parte del leone – stampato floreale. Sicuramente svecchieremo in un attimo le nostre mises che odorano ancora d’inverno – ho visto ancora ieri delle pellicce in giro! -, semplicemente rinfrescandole con una nota nuova.
Nei negozi vintage, i cesti traboccano di sciarpe, sciarpine, triangoli di seta a tema: i vecchi Gucci con la stampa Flora originale (non quella riproposta anche in versione paillettata poco tempo fa), i vecchi Hermès (dove fiocchi e falpalà interrompono le ghirlande per non renderle stucchevoli), i vecchi Ken Scott che, con le classiche stampe su sfondo bianco o nero, sono un vero trionfo di fiori, di corolle, di boccioli, se pur stilizzati.
Per quanto poi riguarda gli abiti, non conta se sono lunghi o corti, l’importante è che siano leggeri; devono assecondare le forme e accompagnare il corpo; per una donna floreale al passo con il tema ecologico imperante. Non mi sto contraddicendo! Sopra, per ovviare il freddo che ancora spesso ci coglie, useremo calde e soffici strategie. Largo agli impalpabili cardigan di cachemire in colori super-neutri e ai graziosi scalda-cuore in tinta.
Su alcune passerelle abbiamo visto una profusione di fiori così evanescenti da sembrare profumati, contrapposti a tessuti invece più rigidi laddove si è voluta enfatizzare la linearità di certi materiali che rimandano all’interpretazione futurista e decò del tema naturalistico.
Arte e moda: quasi sempre di pari passo.
Alcuni allestimenti per le sfilate di ciò che vediamo ora nelle vetrine assomigliavano a dei giardini d’inverno un po’ retrò e dall’aria romantica dove le indossatrici, novelle figlie dei fiori, sfilavano con aria tra il neo-hippy e il bon chic.
E’ questa la modernità, è questo lo stile.
Indossare una blusa fantasia che comperi oggi ma che ha il sapore di certi dipinti botticelliani; è qualcosa che potrà rimanere nell’armadio sempre, per una vita intera, senza mai farci sfigurare, perché contiene e crea cultura.
E così per gli accessori.
I fiori compaiono quest’anno anche su zeppe e borse. Ricordiamoci, in questo caso, di abbinarle soltanto a degli abiti dai toni monocromatici dovendo essere, se proprio non riusciamo a farne a meno, l’unica nota “divertente”.
Può essere invece bellissima una ballerina in tessuto floreale – micro floreale – portata con dei jeans alla caviglia con piccolo spacchetto.
E poi fiori nelle spille, magari di metallo o di celluloide anni sessanta, nei grandi anelli da portare esclusivamente a mo’ di solitario, nei bracciali ad elastico con un fiore diverso su ogni elemento rotondeggiante, nei bottoni che “arredano” in modo un po’ frivolo una semplice camicia bianca così come un bouquet di mughetti messo a centrotavola arreda una candida tovaglia…..
E il profumo? Gli stilisti si sono sbizzarriti a creare, oltre ad essenze decisamente fiorite, anche i tappi delle bottiglie ad hoc; ne ho visti di bellissimi a forma di anemone o di calla, di begonia o di rosa.
A proposito. A Milano sono “sbocciati” da poco due negozi fantastici monotematici, frutto di una raffinatezza decisamente francese. Vi si vendono solamente rose e oggetti o prodotti, anche alimentari (come gelatine di rose o cioccolato alla rosa), che derivano da esse e che fanno davvero innamorare. I tessuti, poi… una vera delizia.
“De la mode et des jardins” si intitolava una mostra tenutasi a Parigi parecchi anni fa.
Due mondi apparentemente effimeri che si sono intrecciati ed influenzati sempre e che sempre hanno sottolineato come la femminilità sia espressione di qualcosa di assolutamente naturale. A volte occorre poco. Magari occorre solo assecondarla….