Sei mini?
A Londra torna la minigonna e per l’estate 2009 il “The Guardian” la consiglia alle donne di tutte le età. Ma siamo poi certi che la mini sia femminile e possa adattarsi ad ogni età e ad ogni occasione?
Lanciata da Mary Quant nel 1963 – e indossata per la prima volta dalla modella allora diciassettenne Twiggy – fu una vera e propria rivoluzione che scandalizzò il mondo con un nuovo stile giovane, ribelle e democratico, dando il via alla liberalizione dell’abbigliamento femminile. Le avanguardie di quelle sfrontate gonne di tessuto ridotto ai minimi termini non ebbero vita facile; ma dopo il ’64 i vestiti da donna non furono più gli stessi: le gonne corte portate senza vergogna, imposero gli stivali di vernice, nuove collant velate e rivoluzionaria biancheria intima. Dopo il “Flower Power” e i movimenti del ’68, il comune senso del pudore digerì piano piano questa nuova gonna, finché le passerelle furono invase da top model in mini. Anche durante periodi di crisi politico-mondiale gli stilisti più all’avanguardia – quali Dolce e Gabbana, Gucci, Prada – non ebbero problemi di sobrietà nel rilanciare la minigonna. Nel corso degli anni il successo e la longevità di questo indumento non li avrebbe immaginati neppure la sua inventrice, infatti che siate donne romantiche o aggressive, sportive o eleganti, non c’è mini che non faccia al caso vostro.
Nonostante siano ormai passate ben più di quaranta primavere e le prime apparizioni sembrino ormai lontane, questa gonna corta non è mai passata veramente di moda e ciclicamente stilisti la rilanciano nelle loro collezioni; l’ Observer lo ha confermato settimana scorsa con il suo editoriale, la mini è tornata, di nuovo! Le donne con gambe scoperte che girano in tutte le televisioni ne sono una conferma.
La novità delle mini che ri-ri-vanno di moda è, secondo il “Guardian“, che sono diventate un indumento intergenerazionale: non solo le teenager, le ragazze, le donne in carriera, le casalinghe, ma anche le signore mature di una certa età possono indossarla senza vergogna… solo con qualche piccolo consiglio. Prima dei trent’anni, dicono gli inglesi, si può valutare quale mini indossare seguendo la propria intelligenza ed esperienza e magari evitando la combinazione mini-calze a rete-tacchi a spillo. Dopo i trenta invece la regola, dice sempre il giornale inglese, è questa: “…stare con le mani lungo i fianchi, l’orlo della gonna non deve essere più alto delle vostre unghie”. Dopo i quaranta, ammonisce infine il “Guardian”: “… piegarsi a raccogliere qualcosa, se la gonna rivela imperfezioni, allungarla!”. E per le pudiche di ogni età: “inginocchiatevi, se la gonna tocca il pavimento siete a posto”.
Ma siamo sicuri che siano solo questi gli accorgimenti necessari? Siamo certi che una minigonna renda giustizia alle signore over 50? Cioè, non risulterebbero forse più eleganti, a posto, a proprio agio, con una gonna un po’ più lunga?
Inoltre non andrebbe forse precisato, anche alle giovanissime, che la mini non è adatta ad ogni occasione? Vi sono circostanze formali serie ed importanti dove le gambe andrebbero mantenute coperte con abiti o gonne lunghe; altri ambienti -come quello di lavoro- dove le gonne dovrebbero stare massimo poco sopra il ginocchio, per comune senso del rispetto reciproco. E’ vero che ormai la televisione ci ha abituati ad ogni cosa: le veline che sgambettano a ora di cena sui teleschermi ci fanno quasi desiderare la minigonna “lunghezza Mary Quant”.
Consiglio ad ogni donna di avere sì la sua minigonna nell’armadio se ritiene di poterla indossare, ma di calibrare a fondo il suo utilizzo alla situazione adatta, e scegliere un altro indumento se vuole essere veramente femminile, elegante e raffinata con stile.