Gattinoni, l’eleganza sposa la natura
Guillermo Mariotto punta sulla natura e propone una collezione sofisticata, raffinata, elegante, senza gli eccessi che lo contraddistinguono. Vestiti eleganti, dai tailleur ai lunghi, vestibili, per le linee morbide e i tagli, asimmetrici, a trapezio e a palloncino. Molto soft nei colori, molto tecnologica nella scelta di alcuni tessuti biodegradabili, all’insegna del rispetto del pianeta e anche molta luce. “Salviamo il mondo per i nostri figli” sembra essere il suo slogan, a partire dalle proposte di moda, a partire da Altaroma.
Voglio vestire una donna responsabile, dice lo stilista di Gattinoni, il 40enne di Caracas Guillermo Mariotto. In prima fila a vedere la sua collezione le sue clienti, attrici come Edvige Fenech, seduta vicino al presidente Stefano Dominella, e anche politiche come Irene Pivetti, Maria Pia Garavaglia, o donne di spettacolo Ela Weber, Angela Melillo e Eleonora Brigliadori, ma anche l’aristocrazia romana.
“Più che a una donna concreta, alle mie clienti reali, penso a salvare il pianeta, utilizzando tessuti biodegradabili e tecnologicamente avanzati”. Insomma una moda utile per un progetto ecologico, antiinquinamento e filo-salute.
Ha utilizzato “Ingeo fiber”, una fibra nuovissima, tutta naturale, che deriva dal mais, per un abito da sposa, color beige naturale, maniche gonfie e importanti, e gonna molto vaporosa, plissé come si portava nell’800.
Il messaggio è molto attuale: il biodegradabile di fronte all’invasione dei rifiuti che non si reciclano e che ammazzano la terra.
Guillermo è sempre stato molto attento ai temi di attualità, in particolare con questa sfilata, con la scelta altamente tecnologica dei tessuti lavorati e reciclabili. “Ho scelto ambiente e natura in contrasto con una moda sempre più attenta al business e molto poco orientata al futuro”.
Intanto fa sfilare per prime bambine, con abitini di tulle coloratissimi -giallo acido, verde prato, fucsia. arancio- come i fiori più sgargianti, con pioggia di foglie verdi che scendono anche sul pubblico delle prime file. Tra i colori un abito bianchissimo di organza satinata, dipinta a mano, il corpetto lavorato a punto smoke. Rappresenta la Terra incontaminata. Perché la Terra nasce pulita, saranno poi gli uomini a “corromperla”.
Come dire, questo è il mondo che vogliamo, una natura allegra fonte di luce, di speranza
E poi iniziano la sfilata le modelle, con colori molto naturali, tailleur al ginocchio, giacche disegnate e che finiscono in vita, abitini senza maniche, con mantello, asimmetrici, anche solo una manica.
Alcune eccentricità, non potevano mancare: i cappelli con piuma, sempre in fibre naturali, che a partire dai colori ricordano i boschi.Oppure una gonna lunga, amplia di altri tempi, che sembra un assemblaggio di colori e “stracci”. Un cappello patchwork che ricorda sempre i rifiuti (pezzi di giornale).
Semplicità e sovrapposizioni di tessuti, fibre tecnologiche, sete plastificate, ma anche lini, tulle, organze, e la raffia reciclabile.
Alcuni modelli sono più portabili di altri. I tailleur, le giacche, i pantaloni amplii ma che finiscono morbidi. Questi sì. Un po’ meno portabili i vestiti dalle maniche colli e mantelli importanti. Potrebbero andare bene per una grande soirée in occasioni importanti. Gli abiti lunghi scendono morbidi. Gonne a balze e a palloncino, plissé. Gli anni ’60 sono le linee che ispirano questa collezione primavera estate 2008.
L’altamoda francese segna le tendenze e l’altamoda romana?
“Dà messaggi” risponde Guillermo, ancora in tensione per la sua sfilata, più sobria, ma molto intensa e ricca, rispetto alle sue precedenti. E’ come se avesse dato un giro di vite, preferendo la raffinatezza alla provocazione.
Si conclude con gli abiti da sposa. La scenografia è semplicissima: l’uomo e la donna in mezzo alla natura.
Concludono la sfilata (soft anche per la musica scelta, classica) due modelle: una in frack (rappresenta l’uomo dice Dominella) e una con abito bianco e bouquet di calle, simbolo della purezza.
I gioielli sono firmati Grazia Borghese e sono realizzati con materiali poveri, naturali, riciclati, lavorati unitamente a pietre preziosissime e metalli nobili. La collana di carrube su cui sono incastonati veri smeraldi purissimi, le borse di zucca e semi di tagua rifinite in oro rosa, i grandi anelli fatti di conchiglie e pietre preziose.
La moda ha – secondo lo stilista Gattinoni – la mission di difendere la natura e di salvare il mondo. Dal punto di vista ecologico perlomeno.