Farhad Re: stile romantico e pazzia in scena
Lo stilista persiano da anni in Italia, ha presentato una sfilata “spettacolo” prendendo spunto dalla pazzia. Una donna con la camicia di forza che assiste inebetita alle uscite delle modelle, vestite da grand soirée. Osa nei colori, cosa non scontata. Rosso e viola insieme.
E presenta una collezione molto personale, fatta di volumi, tessuti che danno il senso della leggerezza e ricami, anche negli accessori.Farhad Re non ha nessuna intenzione di nasconderlo “la moda sottosta a meccanismi tali, che la bloccano, che ne fermano la creatività. E’ un mondo che è impazzito. L’altamoda per esistere deve cambiare rotta”.
Sono molte le giornaliste che vogliono capire il perché all’inizio, durante e alla fine, la camicia di forza diventa protagonista. Un modo per “lamentarsi”? Le donne sono schiave della moda, non possono uscirne?
No. Fahrad Re vuole dire che la moda per tornare a creare deve svincolarsi dal business, dal consumismo, da richieste assurde del mercato. “l’altamoda per esistere deve svincolarsi dal prèt à porter”.
Questa sfilata è un inno alle donne “dive”, che vestono abiti lunghi, svolazzanti, ben costruiti, di organza e tulle decorato da gioielli, ricamati”. Pellicce ben costruite nei volumi, accessori pensati sugli abiti, dalle borse laserate in pizzo ai sandali con tacchi altissimi. E colore, non solo il solito e abusatissimo nero, ma il rosso, insieme ai viola. Gioca sui tessuti, sui volumi, sulle linee e anche sulle tonalità. Bello il senso del movimento che si percepisce guardando la sfilata.
I tessuti più frequenti, l’organza e il tulle: “Danno senso di leggerezza e mi permettono di creare la struttura dell’abito come la voglio senza troppi rigidismi”.
Tema a cui si è ispirato?
“Al manicomio, ciò che è diventata l’altamoda, un settore sempre più di nicchia, per un gruppo ristrettissimo. E’ assurdo”.
Le fashion victims copiano, prendono dai mercati mondiali. Lui con la sua sfilata si rivolge e poche donne, per le serate importanti”. Non ama l’omologazione, antitesi dell’eleganza. Preferisce personalità e fascino. E così sono le sue modelle.
Una sfilata spettacolo, con Mozart in sottofondo e parrucche settecentesche, per creare la distanza con il prèt à porter. Anche il trucco esagerato, poco naturale, fa parte dello spettacolo. “Altamoda è proprio questo. Sviluppare un’idea, senza troppi tentennamenti”.
L’idea della pazzia è reso bene anche alla fine, quando le modelle, tolti abiti lunghi, svolazzanti, leggeri, preziosi e dai volumi ben disegnati, escono tutte vestite con la camicia di forza. La moda schiava, pazza, senza neppure un ultimatum da parte del sistema.
Più ottimismo signor Re, la sua collezione lo esige: è bellissima, fa vivere il fascino femminile.