Tradizione ed innovazione in un progetto di eccellenza
Il prodotto di abbigliamento italiano si caratterizza per essere, con parole del Cav. Mario Boselli Presidente della Camera della Moda Italiana “il bello ben fatto”. Per mantenere e promuovere questa eccellenza, ecco una nuova sfida, che vede coinvolta la CNMI, mirata a valorizzare il patrimonio moda maschile della Regione Campania. Il progetto “Dalla tradizione, lo sviluppo delle Esclusività“, è finanziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e si inserisce in un più ampio contesto di ricerca sulle tradizioni tessili e di abbigliamento in Campania che prende il nome di TA Camp.
Camera della Moda ideatrice del progetto, per questa iniziativa ha selezionato e coinvolto alcune delle più prestigiose aziende della Campania: BARBA – CESARE ATTOLINI – E. MARINELLA – ISAIA – KITON – LUIGI Presentato alla fashion week di Milano e coordinato per alcuni aspetti dalla CNMI, il progetto ha riscosso molto successo destando ammirazione per al qualità del prodotto realizzato dove l’innovazione e coniugata con la tradizione del bello ben fatto. Le 9 aziende coinvolte hanno esposto all’ammirazione del pubblico internazionale presente per Milano Moda Uomo, i capi realizzati .
BORRELLI – .IT – RUBINACCI – TRAMONTANO .
Si tratta di aziende che rappresentano una tradizione storica nella tecnica sartoriale specie di taglio maschile, rigorosamente hand made, nel segno di uno stile inconfondibile e di un gusto maturo che sono diventati ormai, con riconoscimento unanime, tra i migliori ambasciatori del talento e della creatività italiana nel mondo. Con tali aziende la Camera della Moda ha collaborato per la realizzazione di esclusivi capi e accessori prototipo visibili a Milano durante la manifestazione di Milano Moda Uomo; capi unici ed esclusivi dove era necessario coniugare la tradizione con l’innovazione. E’ chiaro che per aziende di questo calibro e con una tradizione sartoriale e artigianale così consolidata l’innovazione dovesse riguardare altro che non sia la lunghezza del pantalone o della giacca, il revers o gli spacchi, il colore o altre “banalità” modaiole.
Qui si lavora ad altri livelli e quindi le indicazioni del progetto sono state chiare:
Innovazione nell’utilizzo di nuove fibre, scelte anche in base ad una maggior consapevolezza “ecosostenibile” (fibra del latte mischiata con la seta, fibra del granchio, abaca-fibra vegetale, seta della pace, cotone egiziano esclusivo di una particolare area del delta del Nilo.
Innovazione nella riscoperta di antiche fibre naturali mischiate a materiali considerati più “nobili” (canapa e seta).
Innovazione nella scelta di nuovi tessuti con particolari performance (cashmere leggerissimo resistente all’acqua e antimacchia, lane dotate di naturale elasticità, antiodore, idrorepellenti, lane a rilascio controllato di aloe e di creme anticellulite).
Innovazione nella sperimentazione di nuove tecniche di lavorazione: sofisticati processi tintoriali per ottenere un effetto delavato su un filo di seta a 8 capi, trattamento su canvas per renderlo idrorepellente ma sempre morbido, incisioni “a squame” sulla pelle con sofisticati macchinari, cuoio conciato al vegetale, innovative tecniche anti macchia e anti acqua, stampa in jet su pashmina di cashmere di filo finissimo, stampa laser più veloce ma ugualmente precisa, termosaldatura e agugliatura per effetto seamless su pelle, concia bianca che non utilizza prodotti chimici e coloranti, sperimentazione di tessitura di nappa e seta).
Infine è stato sperimentato anche un particolare circuito RFID (radio frequency identification) capace di contenere qualsiasi informazione riguardante il capo stesso. Uno strumento indispensabile per la tracciabilità e un utile supporto anticontraffazione, in grado anche di interagire tramite web con infinite soluzioni applicative.