Applauditissimo Lorenzo Riva
Lorenza Riva non perde la sua voglia di creare, di pensare come vestire con eleganza la donna. La donna di Lorenzo Riva deve avere charme naturale; lo stilista le regala, con le sue creazioni, quel pizzico di sensualità che diventa glamour.
La prima parte della sfilata, quella dedicata al “giorno” ha come filo conduttore i nodi marinari in jacquard argento lurex su abiti e pantaloni, su short o su redingote. Le gonne sono gonfie a godet fatte di tanti strati di tulle, a ricordarci gli anni cinquanta e la volontà di Dior di esaltare la femminilità. I colori della sera per tulle, seta leggera, sono i rosa, cipria o salmone, arancio, panna e argento.
Lorenzo Riva nasce nel 1938, ed apre il suo primo atelier a Milano negli anni sessanta creando abiti da sera e da sposa.
I conti si fanno facilmente. E non lo diciamo per evidenziare che gli anni passano, ma per dire che gli anni passano e Lorenza Riva non perde la sua voglia di creare, di pensare come vestire con eleganza la donna. La donna di Lorenzo Riva deve avere charme naturale, lo stilista le regala con le sue creazioni quel pizzico di sensualità che diventa glamour.
La sua linea prêt à porter che possiamo datare al 1995 si serve della lunga esperienza sartoriale per gli abiti da cerimonia (sposa e sera). E visto che stiamo citando i suoi passati, non possiamo dimenticare l’esperienza come direttore artistico di Balenciaga a Parigi e il debutto nel “˜91, al rientro in Italia, nell’Alta Moda.
Perché dire questo? Perché gli abiti dell’ultima collezione P/E 2008, potremmo dire con un eufemismo, non fanno una piega. Ma non la fanno anche in senso letterale. Scivolano sul corpo senza esitazione, anche se si tratta di drappeggi o di sovrapposizioni o di plissé a diagonale con il punto di partenza in vita. L’abito poi, da cocktail o da sera, è costruito perfettamente con il solo ampliarsi del plissé soleil. Non esistono, non possono esistere, pinces o pieghe.
Ma non basta, il soleil si posa come drappeggio su un abito lungo bianco o rosa. La vita è sottolineata da una piccola fascia o da un fiore sul fianco o in centro, a determinare il punto di prospettiva per il disegno giocato dal plissé
La prima parte della sfilata, quella dedicata al “giorno” ha come filo conduttore i nodi marinari in jacquard argento lurex su abiti e pantaloni, su short o su redingote.
Le camicie sono importanti con maniche a sbuffo. Le scollature spesso a corolla. Le gonne sono gonfie a godet fatte di tanti strati di tulle, a ricordarci gli anni cinquanta e la volontà di Dior di esaltare la femminilità.
Non mancano i tailleur cittadini da shopping in blu rigato bianco o l’abito marron-glacé con piccolissimo coprispalla in bianco. O il tailleur ghiaccio a pied de poule, con cintura griffata.
Ricami di fiori blu per abiti bianchi o applicazioni di margherite bianche per un abito da sera blu.
I colori della sera per tulle, seta leggera sono i rosa, cipria o salmone, arancio, panna e argento. Ma il tulle è anche nei toni rosa e verde ricamato per l’abito o la gonna importante.
Strati di tulle soprapposto creano piccole cappe da portare su abiti corti la sera.
Sorprendente l’abito da sposa tradizionalmente bianco, ma con una sovrapposizione nella gonna di tulle nero con ricami in oro.
Applauditissima la collazione e alcuni capi in particolare; applauditissimo con una standing ovation Lorenzo Riva