Byblos: tra colori antichi e nero, grafismi e patchwork
E’ Julie Cristie, l’icona di Byblos, che reinventa lo stile dei giovani in chiave romantica. Ma uno dei quattro stilisti ribadisce: è romanticismo, ma senza leziosità. “Proponiamo la donna trasognante, cerchiamo nell’antico, recuperiamo i colori di una volta, e il nero”.
Anche a Londra hanno proposto l’antichità: per essere al top recuperare dagli armadi della nonna, abiti con pizzetti, coulotte e colori stemperati e fiocchi.
Lo fanno anche loro, quelli che hanno fatto del marchio Byblos un punto di riferimento per il pianeta giovane.
“E’ la ricerca del vecchio – dicono nel back stage, assaliti da giornalisti e fans – per una matrice più moderna”.
Il colore antico, il pastello romantico su forme e tagli sportivi, nuovissimi. Stampe patch geometrie floreali, micropois, colori antichi, sbiaditi dal sole. Le cinture sottolineano la vita, le microborse sono enfatizzate dalle fibbie.
Dal rosa al pistacchio, glicine, salmone, verde menta con tocco di nero negli accessori.
Un contrasto che predomina anche tra le geometrie e il patchwork. I morbidi grafismi provengono dagli insegnamenti dell’artista più in voga, Vanessa Beecroft, a cui Byblos si ispira.
Bermuda di nuovo sulla passerella, questa volta in denim.
Quello che costruisce la collezione sono però i grafismi. Per non parlare della fonte ispiratrice, la femminilità alla Julie Cristie, l’attrice inglese anni ’70.
I tessuti sono la seta, il cotone operato l’organza e il taffettà. Ma non è solo un omaggio al romanticismo, perché l’abito che sfila è soprattutto per giovani sognatrici.
“Abbiamo cercato riferimento nelle icone del cinema, e nell’arte. I riferimenti artistici sono essenziali” dicono gli stilisti Byblos.