Scajola inaugura la settimana della moda a Milano
E per Imore -mettendo da parte problemi di produzione e sviluppo- parla di eleganza. Per il ministro delle attività produttive, che difenderà il settore moda in sede di Finanziaria, lo stile è il farsi notare senza essere appariscenti. E’ il contrario della volgarità ed è la capacità di non oltrepassare il limite, ma di saper essere se stessi senza provocazioni
E’ stato un bell’inizio quello della settimana della moda a Milano, con il ministro della Attività produttive Claudio Scajola in piena forma e – almeno lui – ottimista sul futuro del made in Italy, all’atto inaugurale dell’evento più atteso a Milano da stampa e buyers.
“Ci salva la creatività, la qualità” ha detto l’esponente dell’Esecutivo nel corso della conferenza stampa. Ma di fronte a un Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda che gli chiedeva: se è possibile la defiscalizzazione dell’industria tessile, una delle possibili risposte alla concorrenza, il ministro ha risposto, innanzitutto con la sua presenza all’evento clou del pret a porter, e poi con il suo piano industriale, che proporrà in sede di Finanziaria.
Proprio nel suo piano sono previsti: “Più ricerca, più innovazione, più attenzione al made in Italy con incentivazioni – non solo fiscali -ma anche di finanziamenti al nuovo, alla creatività, al “cervello della moda”, come ha definito l’Italia. Per lui la moda non è solo creatività, ma anche tecnologia, ricerca dei materiali.
Intanto avvicinato da Imore il rappresentante del Governo, poco prima della sfilata di Roberta di Camerino, che ha inaugurato le 95 in programma, si è allontanato dai problemi economici e ha parlato di eleganza,. “Per me una donna elegante è una donna che non appare troppo, ma che si nota per lo stile, lo charme”. E se gli chiedi cos’è lo stile ti risponde: “E’ il modo di essere se stesse senza voler a tutti i costi apparire o fare colpo”.
Signor ministro, l’eleganza femminile secondo lei è la gonna o sono i pantaloni? “La gonna è più difficile da portare, quindi preferisce i pantaloni, che si indossano con più disinvoltura”. I suoi stilisti preferiti? “Quelli che propongono capi portabili, di stile, senza volgarità o eccessi”.
E tra i colori e il nero preferisce i colori, ma chiari, non troppo appariscenti.
Per lui, che dovrà rappresentare in sede di finanziaria il settore della moda, l’eleganza è il saper far parlare di sé, il saper essere notati, senza necessariamente essere provocanti. Un ammiccamento al minimalismo? Comunque ama l’eleganza e gli stilisti che sanno valorizzare le donne.