Segnali di lusso per i gioielli di Gianni de Benedittis
Forse vuole insinuare che le donne hanno bisogno di avere continuamente sotto gli occhi i segnali stradali per non distrarsi? Forse vuole insinuare che la circolazione si fa pericolosa se alla guida del velivolo c’è una donna ? No. La circolazione e i segnali a cui Gianni de Benedittis allude con la sua nuova collezione Segnali di lusso sono i sentimenti e più precisamente i sentimenti femminili.
Dopo il successo dei pezzi Sfere Armillari (cfr. articolo su Imore) ideate per completare gli abiti di Guillermo Mariotto per una collezione Gattinoni dal mood siderale a luglio 2009, il giovane designer pugliese si presenta questa volte con una linea divertente, più quotidiana, ma non per questo meno impegnativa e carica di significati.
Lo abbiamo incontrato presso Cloudnine, il salone di Pitti a Milano dal 27 al 29 settembre e da lui ci siamo fatti raccontare la filosofia della sua collezione “Mi rivolgo ad una donna contemporanea che vive le contraddizioni del suo tempo, la confusione dei sentimenti e una circolazione di idee ed emozioni a cui solo lei può dare un senso di marcia. Ho utilizzato come altre volte nelle mie collezioni, oggetti quotidiani, in questo caso i segnali stradali e li ho caricati di un preciso significato “sentimentale” e ne ho fatto oggetti di lusso”. Pavè di rubini, diamanti e zaffiri montati in oro bianco o in argento diventano divertenti ed eleganti monili per una strategia comunicativa dei sentimenti attraverso i segnali stradali. Stop alle avances troppo audaci, ma anche stop a se stessi, ai propri sentimenti per non fare crescere una simpatia non desiderabile; direzione consentita a destra o a sinistra per far circolare meglio i sentimenti; stop a chi tenta invadere la altrui sfera affettiva; rotatoria per evitare che i sentimenti vengano calpestati con troppa facilità, ma anche per lasciar sedimentare i propri.
Ci dice ancora: ” A me piace lavorare con l’oro perché dà più soddisfazione. In questo caso ho scelto l’oro bianco o l’argento che a livello cromatico sono vicini al modello dei segnali stradali reali. Per quanto riguarda le pietre, in questo caso erano necessarie pietre che richiamassero i colori dei segnali stradali, ma io preferisco lavorare con opali perché si creano da gocce imprigionate in rocce e dove c’è acqua c’è vita”
Qualche altro elemento che caratterizza i gioielli di Gianni de Benedittis? “I miei gioielli sono spesso versatili, sono bracciali che si trasformano in collane o viceversa; mi piace prendere oggetti di uso quotidiano e trasformarli in gioielli, così da una parte conferisco valore a questo oggetto, all’altro tolgo al gioiello il suo significato di oggetto doppiamente prezioso, per significato e per preziosità”