Angelo Marani: donne angelo e abiti maculati
Tra amor sacro e amor profano, angelo o demone, uccello o tigre lo stilista propone per l’autunno inverno 2005-2006 una donna aggressiva e eccessivamente sicura della propria personalità, che osa portare abiti stretch con stampe animalier. E’ una donna sicura di sé quella proposta da Angelo Marani. Che sa di piacere e che sceglie di vestirsi per sottolineare una femminilità aggressiva. Una donna dominatrice, cacciatrice, consapevole della sua bellezza.
Per questo Marani manda sulle passerelle inizialmente ragazze simil-angeli, con i capelli brizé, bionde, tutte uguali, dal volto diafano. Indossano abiti d’oro, attillati, con paillettes, swarosky, cinture per una vita strettissima, come solo le modelle possono avere, gambe lunghe e incedere imponente. Esageratamente truccate, indossano stoffe animalier, maculate, gonne sopra al ginocchio, che esaltano le gambe.
Dopo la sfilata delle bionde, tutte ricce come ci siamo sempre immaginati gli angeli, ecco la volta delle brune, introdotte da una modella giapponese. Anche per loro i colori sono decisi, dal rosso al giallo al bianco e nero, al viola, verde. Abiti fasciatissimi: al primo posto ci sono le forme, per sedurre.
Alcuni hanno detto che questa collezione autunno inverno 2005-2006 è la risposta di Marani a Cavalli. Può essere. Il tipo femminile descritto è lo stesso: una donna istintiva, equivoca; diabolica, seduttrice anche nelle vesti di angelo. Una donna insomma che non teme le fiamme infernali. Cosa altro potevano significare le fiamme dei decori della sala, quelle stampate sugli abiti neri, le scritte “Fire” ricamate in strass rosso sui fasciatissimi tailleur? Come se non bastasse, ancora una pelliccia colorata in rosso giallo e nero a simulare le fiamme dell’inferno.
Ora bisogna capire se la donna è angelo, tutta dorata e splendente, con brillantini dappertutto anche sugli zigomi e sulle labbra, oppure demone, dominante, nera, maculata, con piume e accessori colorati sul volto che la fanno assomigliare a un uccello.
Per vestire Marani bisogna non temere i giudizi. In un certo senso osare. Per vestire Marani bisognerebbe riuscire a temperare la durezza e sensualità del vestito con una eleganza innata molto rasserenante. Dubitiamo comunque che una donna di stile scelga un abito con ricami a forma di fiamme infernali o di piccoli putti rinascimentali.Come indossare con disinvoltura la pelliccia di marabù coloratissima e non cadere nel ridicolo? Come sentirsi a proprio agio così caricata di orpelli: pizzo stampato in oro; gonne ricamate in paillettes oro; cinture di gioiello ecc. Insomma la semplicità che accompagna l’eleganza, qui non è di casa!