A che gioco giochiamo?
“Il gioco dei pacchi”, “Ok il prezzo è giusto”, “Il mercante in fiera”… “a che gioco stiamo giocando?” si potrebbero chiedere negozianti e consumatori dopo questo primo week end di saldi d’estate. Da sabato 4 luglio, e per quasi due mesi, si è dato il via ai saldi estivi milanesi, ma in realtà ovunque tutto l’anno tra outlet, tagli sui costi e promozioni, si trovavano volendo prezzi abbassati tutto l’anno.
Già da un mese si potevano vedere vetrine con promozioni, cartelli ammiccanti come “sconti alla cassa”, “perché aspettare?” (con l’allusione del perché aspettare la data decisa dal comune per l’inizio dei saldi), “prezzi incredibili”, “sconto del 50% sul secondo articolo acquistato”, una vera gara al cartello più efficace per catturare lo sguardo -nonché il portafoglio- del passante; ma il passante che, col la crisi in atto, è costretto a tirare la cinghia per arrivare a stento a fine mese, o che preferisce risparmiare per le vacanze estive, ha poco colto questo gioco: non ha cercato di prendersi il pacco migliore, non ha adocchiato il prezzo giusto, e non ha comprato. A discapito ovviamente dei piccoli negozi, dei commercianti al dettaglio specializzati in piccoli settori, a vantaggio delle grandi catene low cost e soprattutto dei grandi marchi; i pochi milanesi che questo sabato e domenica hanno deciso di spendere, non hanno optato per risparmiare dieci euro per uno sconto del 30% in un piccolo negozio, ma hanno preferito concedersi un lusso altrimenti evitato durante i prezzi pieni, comprando merce scontata in una boutique di pregio e di marca. Quindi qualche caccia all’occasione c’è stata, ma certamente non spese folli; la voglia di acquisti sfrenati ha dato il posto alla moderazione.
Chi ricorda lunghe code di persone fuori dalle porte, prima dell’apertura del primo giorno di saldi, difficilmente le avrà viste quest’anno; o meglio qualche calca c’è stata ma solo fuori dai negozi di lusso, calca di persone che poi sono uscite comunque senza sacchetti, in molti hanno preferito dare un’occhiata e temporeggiare per pensarci meglio. Qualche turista è arrivato per girare il quadrilatero della moda, ma è anche tornato scontento in hotel quando si è accorto che la maggior parte della merce era già stata venduta a prezzi speciali durante tutto giugno a seguito di telefonate personali ai clienti più affezionati per un pre-sconto su tutta la collezione.
Non solo a Milano ma anche a Roma, Torino , Bologna e Venezia i saldi sono iniziati e hanno registrato un calo del 4-5% rispetto al 2008; ma 5% è la media tra le varie città e settori, in realtà alcuni piccoli negozi hanno avuto cali anche del 30%. Tra i vari settori quello che più ha risentito della crisi è certamente quello dell’abbigliamento maschile, le donne invece sono quelle che continuano a spendere di più per vestirsi; e tra le varie città, in calo la capitale della moda e un rialzo degli acquisti invece nelle località di mare.
Anche le shopping addicted sono riuscite a darsi un freno e vista la crisi hanno fatto attenzione a non farsi prendere dall’entusiasmo, per non compensare i risparmi degli sconti con acquisti inutili dettati solo dalla voglia di saldo selvaggio; si sono limitate a guardare le vetrine e dirottare le spese solo verso alcuni marchi tra i più rinnomati.
Alcuni giornali sembrano fuori dall’Italia quando scrivono “piccoli cali d’acquisto”; domenica pomeriggio -causa forse anche il sol leone- le principali vie di shopping di Milano come Via Montenapoleone, Via Dante, Corso Vercelli erano deserte con negozi semi vuoti. Il calo c’è stato, eccome, i milanesi hanno preferito non comprare e questa estate hanno deciso di giocare ai piccoli risparmiatori!