Ainos. Ovvero Sonia Speciale
Sonia Speciale si affaccia a Milano Moda Donna in qualità di direttore creativo di una nuova linea, appunto AINOS. Non che sia nuova ad esperienze creative: ha alle spalle una solida carriera, costruita con il proprio nome; ha firmato bellissime collezioni interpretando e modernizzando il background, la storia di altri.
Ainos. All’inizio ha un suono misterioso e induce ad evocare -nel tentativo di carpirne il significato-scritte arcaiche su reperti archeologici. All’improvviso si accende una luce: è quasi un anagramma, basta leggere al contrario il nome Sonia.
In questo modo Sonia Speciale si affaccia a Milano Moda Donna in qualità di direttore creativo di una nuova linea, appunto AINOS. Non che sia nuova ad esperienze creative: ha alle spalle una solida carriera, costruita con il proprio nome; ha firmato bellissime collezioni interpretando e modernizzando il background, la storia, di altri.
Per il debutto sceglie una presentazione e così la incontriamo mentre spiega ai visitatori, estimatori ed amici ogni capo della collezione. Perché ha messo tutta se stessa e la sua filosofia di vita in ogni pezzo.
Sonia gioca, non solo sul nome, ma anche sulla parola respons-abilità per esprimere ciò che pensa
Ed allora “abilità” indica che si è sforzata di dare forma ad una collezione che possa rispondere alle esigenze della donna che lavora, che emerge sempre di più, impegnata in ruoli e compiti importanti. Il rigore della circostanza professionale lo esprime nei tagli e nelle costruzioni sartoriali o nei tessuti rigidi. E principalmente nei colori scuri: melanzana, ferro, lavagna, terra, che a volte si attenuano nel cipria, spago o rosso vino o gesso. Il nero prevale, com’è nelle preferenze della stilista, ma accompagnato da toni neutri o a volte dal verde muschio.
“Respons” evoca per assonanza “respondeo” e sembrerebbe assicurarci che la stilista ha dato risposta alle necessità femminili. “La donna -ci dice- cerca nell’abito un alleato, ma vuole anche sentirsi normale; ho pensato ad una persona che sicuramente come me è rigorosa e sobria, ma la vedo nella quotidianità, nel tempo di oggi “. “La mia -dice- è una moda per chi non ama stare alla moda. Per chi non accetta il valore dell’effimero come realtà, verità e permanenza.”
Quindi, uno stile il suo duraturo; che attinge al guardaroba del secolo scorso, con giacche e cappotti di taglio maschile, un po’ rigido, con richiami militari. Ma la donna, anche se racchiusa nel rigore di un compito professionale, non rinuncia alle sue caratteristiche, alla sua femminilità. L’abito diventa allora l’alleato per affrontare tutte le situazioni, anche le più impegnative. Ed ecco che i capi più ricercati come la sofisticata giacca-gilet nera o cipria in velluto con fibra di metallo, da portarsi con un pantalone e una camicia di popeline bianchissima; o l’abito lungo in raso, o la giacca di reminescenze “liberty”; il cappotto disegnato a spirale. Tutto ciò evidenzia non solo la creatività della stilista, ma anche la sua capacità di
costruire in modo sartoriale un capo.
Una collezione per tutte? Decisamente, no!. Perché gli abiti di Sonia Speciale siano indossati con disinvoltura bisogna averne la personalità adatta: saper incarnare nella modernità fatta di concretezza, di impegno verso la società, l’ideale femminile sofisticato e inafferrabile dell’inizio del secolo d’oro della moda. Una collezione quindi di élite, adatta solo a chi è in grado di vestirla con naturalezza e cioè con eleganza.