Al di là dell’età
Sono in spiaggia, in un pigro pomeriggio d’agosto.
Eccola, la vedo. Anche quest’anno è arrivata, elegante, raffinata, garbata nel suo lento incedere appoggiata ad un bastone con l’impugnatura d’argento.
Indossa uno di quei suoi abiti-camicia in lino candidi, azzurri o a righe verticali che immagino tolti da un armadio che profuma sicuramente di lavanda o di muschio bianco; niente gioielli, solo una collana di conchiglie al collo e un bracciale di madreperla al polso.
Ha un fisico ancora asciutto che il costume intero sottolinea con discrezione e la sua pelle è chiarissima, sottile – tra qualche giorno sarà appena appena dorata.
Quello che ogni anno mi colpisce poi sono i suoi capelli, uniformemente bianchissimi, simili ad un naturalissimo color platino, acconciati in una morbida crocchia trattenuta con pettini e forcine trasparenti, forse per dare vezzosamente luce e riflessi alla capigliatura.
Non mi ha ancora visto, e io mi dilungo nell’osservarla.
Si accomoda nella sua sedia a sdraio, posa la borsa di midollino, apre un libro e inizia a leggere, gli occhiali appoggiati sul naso. Qualcuno degli habitué va a darle il benvenuto, reiterando il classico rito dei saluti che ogni anno, confermandosi, dà continuità al tempo, e così sento la sua voce ricambiare con affetto i complimenti che, inevitabilmente, le vengono rivolti.
Poco dopo si alza, va verso la battigia e, sollevando l’abito fin sopra il ginocchio, cerca il contatto con l’acqua del mare. Poi si sfila il vestito e si immerge. Adesso, spalle all’orizzonte, si vede solo la testa, il volto sorridente e lo chignon argenteo, a guisa di alcuni ritratti vittoriani.
Esce, un accappatoio bianco l’aspetta. Ritorna alla sua postazione e si affida al sole, con quell’espressione serena e dolcissima che la caratterizza, immutata da anni.
Chissà da dove viene questo suo modo di essere, questo suo stile che crea – come potrei dire – ammirazione e stupore in chi la vede?!?!
Credo da quella pulizia interiore, coltivata da sempre e che trova all’esterno tutta la sua magnifica espressione.
Credo da quella capacità di mettere le distanze dalle chimere effimere dello “star dietro a tutto a tutti i costi”.
Credo da quella leggerezza nel modo di porsi e da quella naturalezza che apre immediatamente la comunicazione e rende spontaneo il rapportarsi.
A questo punto mi alzo, mi avvicino, le faccio ombra. Percepisce una presenza e apre gli occhi.
La stretta di mano è sincera. Le parole reciproche, vere, pur nella loro semplicità. Ogni gesto, ogni cosa detta è prevedibile ma, proprio per questo, così rassicurante.
“Tutto bene ?”
“Sono felice di rivederla !”
“La trovo in ottima forma !”
“L’anno trascorso com’è stato ?”
E via dicendo “¦”¦”¦”¦..
Mi chiede delle mie figlie che, dodici mesi dopo, sono cambiate moltissimo e si compiace della loro crescita.
Parliamo un po’ e fra tante altre cose le dico che lei rappresenta per me un modello da raggiungere, e dal quale trarre insegnamento.
Quasi arrossisce mentre la saluto ribadendole che è sempre bellissima e affascinante.
Torno al mio ombrellone, mi guardo intorno e rifletto.
Lei ha novant’anni, forse anche uno o due di più e, man mano che la guardo, si fa largo in me la certezza che a poche altre, seppur più giovani, “abbagliate” dai diktat esasperati della moda e “abbigliate” fuoriluogo e fuoritempo, potrei dire le medesime cose.
E allora mi viene in mente un passo di un libro di Baricco che, nel descrivere una ragazza misteriosa, così la delinea: “basta, a tutti, quel suo modo di muovere, in ogni istante-un’eleganza ereditata di gesti e mezze voci, prolungamento della sua bellezza”¦lei appare antica, tanto conosce, di ogni stare, le sfumature, per istinto. È chiaro che le altre ragazze provano le stesse mosse, e intonazioni, ma di rado ci arrivano, perché è una costruzione quello che in lei è dono-grazia. Nel vestirsi, come nello stare- in ogni istante”.
Probabilmente ho trovato risposta alle mie domande”¦.
Lei, la bella signora della spiaggia, che, nonostante l’età, surclassa di gran lunga tutte quante, è stata sempre sicuramente così e così, coerentemente, è rimasta. Forse proprio perché indifferente al passare degli anni”¦..
Hai ragione: bella riflessione e simpatico episodio. Gli anni non le hanno fatto un torto perchè, come dici tu, ha saputo attraversare il tempo con quella grazia e leggerezza che poche persone possiedono. Così, a novanta e passa anni, desta ammirazione in chi la vede e si augura (magari con poca fiducia) la stessa fortuna.