All’asta gli abiti di Audrey Hepburn
Sotheby’s organizza a Parigi una mostra in omaggio all’eleganza di Audrey Hepburn. L’1 e 2 dicembre si potranno ammirare nella capitale francese una selezione di abiti dell’attrice americana. La collezione sarà esposta per tre giorni a Londra prima di essere battuta all’asta l’8 dicembre. Si compone di 36 abiti, realizzate per l’attrice tra il 1953 e il 1960 da Givenchy e altri grandi stilisti. In memoria dell’impegno che la Hepburn negli ultimi anni dedicò, in qualità di ambasciatrice dell’Unicef, ad aiutare i bambini bisognosi, la metà dei proventi andrà in beneficenza alla fondazione che porta il suo nome, The Audrey Hepburn Children’s Fund.
Mi piace riferire una notizia di cronaca, come può essere la messa all’asta di vestiti di Audrey Hepburn, riportando una poesia che amava citare dal titolo Consigli di bellezza a prove d’età. E’ di umorista americano Sam Levenson, ma di umoristico non hanno nulla. I versi non belli, fanno meditare. Andrebbero presi a decalogo della propria vita e messi in pratica, per ridare un po’ di eleganza, nel senso più pieno del termine, ad una società che ha perso eleganza, decoro, e buone maniere.
Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili.
Per una figura snella, dividi il tuo cibo con gli affamati.
Per capelli splendenti, lascia che un bambino li accarezzi una volta al giorno.
Per il portamento, cammina con la convinzione che non camminerai mai sola.
Le persone, più delle cose, devono essere ritrovate, rianimate, ricuperate e riscattate; non buttare mai via nessuno.
Ricordati che se hai bisogno di una mano, ne troverai una proprio in fondo al tuo braccio.
Man mano che crescerai scoprirai che di mani ne hai due di mani; una per aiutare te stessa, l’altra per aiutare gli altri.
La bellezza di una donna non sta nei suoi vestiti, nel suo portamento o come pettina i sui capelli.
La bellezza di una donna deve essere vista dai suoi occhi, perché è la porta del suo cuore, il posto dove si trova l’amore.
E la bellezza di una donna aumenta con gli anni che passano!
Questi versi piacevano ad un personaggio che rimane ancora nell’immaginario come un’icona di stile. Attrice bellissima, occhi grandi e sguardo dolce in un ovale regolare; raffinatissima; di una eleganza sofisticata, ma semplicissima, sapeva vestire il suo corpo magro e spigoloso da ballerina. Si muoveva con grazia tanto sui tacchi che con le ballerine, quelle che Ferragamo aveva creato appositamente per lei. Il suo sarto preferito nella vita e sul set era Hubert de Givenchy che la vestì in parecchi film occupandosi esclusivamente del suo guardaroba, mentre il costumista del film era un altro. Come non ricordare in Sabrina il bellissimo abito da sera o quelli di Come rubare un milione di dollari. Per lei Givenchy creò il famoso tubino nero di Colazione da Tiffany, il più sofisticato e semplice abito che la storia del cinema ricordi. Reciprocamente Givency trovava in lei l’incarnazione del suo ideale di femminilità ed eleganza e nel 1957 il primo profumo della maison l’Interdit si ispirava a Audrey che accettò di posare per la campagna pubblicitaria.
Dagli schermi Audrey Hepburn ha lanciato molte mode, che non hanno perduto forza con il passare del tempo, ma anzi vengono continuamente riproposte sulle passerelle. I pantaloni aderenti lunghi alla caviglia, la tuta nera attillata di Sabrina antesignana ei fuseaux ; le calze colorate, le ballerine, il tubino nero come abito da sera, i grandi occhiali da sole, il foulard annodato sotto il mento di Sciarada.