AltaRomAltamoda: Conferenza Stampa
“Non solo Moda”, anzi prevalentemente eventi culturali. Manifestazione complessa, l’ha definita Nicoletta Fiorucci attuale presidente di Alta Roma, nella conferenza stampa di sabato 31 gennaio.
Era necessario stabilire il punto della situazione perchè il calendario di AltaRomAltaModa non fornisce immediata evidenza del percorso che l’ente romano sta seguendo per rivitalizzare l’evento.
Il logo stesso era poco comprensibile e a prima vista anche inquietante. Solo dopo qualche chiarimento si è compreso che lo si potrebbe interpretrare come la volontà di legare fortemente Roma – nel suo progetto di Roma Capitale- alla Moda.
E questo è il fulcro degli interventi dei componenti la conferenza. Non solo di Nicoletta Fiorucci, ma anche di Alessandro Vannini Scatoli, presidente della Commissione permanente del Comune di Roma per il Turismo e per la Moda, e a Gianpaolo Manzella, delegato per le Attivita’ Produttive della Provincia di Roma, appena entrata tra i soci dell’ente Moda.
“Mira Roma a invogliare i grandi stilisti a presentare nella capitale le loro collezioni?”. La domanda di una gionalista è provocatoria, ma racchiude tutti gli interrogativi che ci si pone anche dopo le polemiche che da Parigi Giorgio Armani ha fatto rimbalzare sulla stampa. Se le critiche erano racchiuse nelle polemiche di anni passati e relativamente alla presunta mancanza di selezione , la stessa Nicoletta Fiorucci dà ragione allo stilista milanese, che ha preferito Parigi. Ma, ci ha tenuto a sottolineare, è chiara la volontà e l’impegno di Alta Roma di proporsi sia come sede storica della Alta Moda Italiana sia come contappunto a Parigi. Certamente c’è lavoro da svolgere con le istituzioni per offrire agli stilisti di fama internazionale sedi prestigiose nei palazzi storici romani.
Quindi un grande sforzo di organizzazione, come dimostra il calendario, per ricostruire le radici storiche della Moda romana ma anche per trasformare l’evento in un motore di riflessione culturale, e sottrarre la moda -nelle parole di Nicoletta Fiorucci- alla “spirale del gossip”. Di ciò ne fa fede la rassegna internazionale dedicata all’editoria della moda “Fashion on paper” che è destinata a diventare un appuntamento annuale. «Per affrontare il problema della fragilità della moda in questo momento – ha detto il presidente Nicoletta Fiorucci – ci siamo resi conto che esiste una lacuna. C’è assenza di una cultura della storia della moda. Abbiamo perciò deciso di colmarla proponendo alcune mostre dedicate a figure emblematiche, Diane Vreeeland e Richard Avedon, alle origini della storia dell’editoria di moda, ma anche di guardare in avanti con dibattiti sul futuro del fashion e dell’editoria ad esso correlato».
Passato e futuro della moda al Tempio di Adriano che fino a martedì 3 febbraio ospiterà i dibattiti della sezione “Fashion on paper” e la mostra “Vreelandesque. Italian Portfolio”. Un omaggio a Diana Vreeland per ripercorre, attraverso servizi di moda, fotografie di Harper’s Bazaar e di Vogue, l’interesse della Vreeland per la moda italiana e per Roma. Fashion on paper vuole essere un’occasione per conoscere le nuove realtà editoriali e nuove forme di giornalismo, specialmente quelle via internet che sono diventate fenomeni di costume e nuovi linguaggi tra i quali cercare le nuove tendenze della moda.
La moda è legata alla fotografia. E’ naturale che Alta Roma renda omaggio al fotografo Richard Avedon attraverso l’esposizione di una serie di scatti, assolutamente inediti e appartenuti alla modella americana Ann Theophane Graham, detta Theo. La retrospettiva “Theo by Richard Avedon”, avrà una doppia dislocazione: ai Musei Capitolini e all’Accademia di Francia-Villa Medici. In questo progetto, frutto di un gemellaggio artistico tra Roma e Parigi, Alta Roma vede un avvicinamento a Parigi: uniche città che accolgono le collezioni di Alta Moda; due città che sono l’espressione internazionale di una tradizione di artigianalità, qualità e sartorialità di alta gamma. La mostra con doppia sede accomuna i Musei Capitolini e l’Académie de France à Rome e rappresentano la volontà di rinnovare un gemellaggio tra culture affini in termini di stile ed eleganza.
Il calendario prevede altri eventi dai toni culturali e sociali. Ethical Fashion è una partership tra Alta Roma e International Trade Center (braccio operativo dell’ONU) con un progetto dal titolo “Aid for trade”. Lavoro e imprenditoria etici e solidali per aiutare i Paesi in via di sviluppo. All’interno del progetto uno spazio dedicato a tre stilisti africani.
Storia, uno sguardo al futuro, ma l’attenzione puntata alla cretività. Continuità del progetto “Who in on Next” il concorso ideato da Altaroma già da alcuni anni, in collaborazione con Vogue Italia, che vedrà presto una sezione dedicata alla moda maschile. Forma concreta di sinergia tra Roma e Firenze. E il legame con Milano? è stato chiesto in sala. Il progetto c’è, ma verrà formalizzato tra qualche mese dal nuovo consiglio di Altaroma, che verrà nominato tra qualche mese. Nel frattempo si lavorerà per proporre Roma come città della ricerca e dei talenti.