Ancora largo ai giovani ad Altaroma: Arnoldo][Battois, Greta Boldini.
Arnoldo][Bottois
Se ciascun giovane brand rappresentasse una città europea, Arnoldo][Bottois, ben si identificherebbe con una sempre sorprendente Londra, città dalle diverse etnie, dai magici miscugli, dai possenti palazzi edoardiani e dai the pomeridiani, ma anche, città dagli oggetti bohémien luxe e dai fantastici e fantasiosi mix e match.
Alla originaria ed originale collezione di borse che valse al brand la vittoria del “Who is on Next ?” 2010, il duo veneto, composto dai designer Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois, ha preferito questa volta un defilé interamente fatto di abiti. Scelta approntata non certo per un sopravvenuto disamore verso l’accessorio in questione, quanto piuttosto per dar vita ad un’ardente passione fin’ora rimasta inespressa: quella per il total look. Un’audacia certamente ripagata, se si considera il successo con il quale il pubblico e il parterre di autorevoli presenze mediatiche ha accolto le idee tutt’altro che banali della loro presentazione. La collezione, un lavoro pieno di contrasti ed elementi stonati egregiamente combinati tra loro, generosa, suggestiva e corroborata da tecniche di lavorazione consuete nell’haute couture, è ispirata al filosofo presocratico Anassagora di Clazomene e alla sua visione cosmologica: “ In principio era il caos, poi arrivò lo spirito che separò e mise in ordine.”
E così abiti dall’anima orientale ricordano un poco gli abiti indossati dalla strepitosa Meggie Cheung nel film “In the Mood for Love”, se non altro per l’alone di inafferrabile mistero posseduta. Stesso clima sostenuto però da un fascino antico, emerge dalle stampe di vetrate gotiche di alcuni dei tessuti scelti; tessuti vari e pregiati che spaziano dall’organza triple al fil-coupé sino a giungere alla impalpabile mussola di lana e alla sontuosità del broccato; tessuti dipinti da cromie calde e fredde, da pennellate d’oro quà e là, dai toni decisi dell’arancio e del fuxia e fatti di luminescenti lurex.
Greta Boldini
E poi guardiamo la collezione di Greta Boldini, da “Greta” come l’attrice Greta Garbo, icona cinematografica dal rigore formale e “Boldini” da Giovanni Boldini, il pittore innamorato della belle époque autore di numerosi ritratti di appartenenti all’aristocrazia e all’alta società mitteleuropea e padre, del dipinto di Giuseppe Verdi impresso sulle care, vecchie mille lire. Finalista di “Who is On Next?” 2013 il giovane brand è tornato sulla passerella capitolina con la sua proposta P/E 2017.
Hanno sfilato leggere ed avvolgenti gonne plissé e a tubo, fluttuanti abitini, lunghe e morbide tuniche ma anche tradizionali pantaloni a sigaretta. Molte le scollature all’americana, più di un mono spalla e spalle nude in generale. La scelta dei tessuti ha sposato il jacquard di cotone, il satin, il georgette di seta, il cady di viscosa. Per una proposta completata da qualche stampa floreale e cromie dai colori pastello e dai toni dell’arancio e del nero senza dimenticare il blu. Per finire, molto(troppo forse) l’uso di frange, declinate dai soprabiti ai vestiti, nonché di piume di gallo cedrone adottate per creare bordure qua e là.