Antonio Grimaldi ricama Marrakech
Antonio Grimaldi ha portato in mostra a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, le armonie estetiche e i giochi di alta sartoria della sua haute couture primavera/estate declinata nei colori del deserto, in cui però la sabbia si accende dei colori assolati dei bazar di Marrakech. E’ proprio alla cosmopolita città marocchina che lo stilista salernitano, già pupillo di Gattinoni, ha ispirato la sua ultima collezione sospesa tra suggestioni etniche ed echi degli anni ’70 occhieggianti a Yves Saint-Laurent.
La presentazione dei nuovi capi by Grimaldi, avvenuta l’11 Febbraio nella capitale saudita presso “The Arts and Skills Institute”, ha visto sfilare pezzi d’altissimo artigianato, in cui i ricami dominano con classe, balzando leggeri e sensuali su linee morbide ma nette che scivolano sui corpi.
Lasciano a bocca aperta i virtuosismi d’atelier sublimati in merletti di macramè intarsiati a filo, in pelle o ricamati, palesi citazioni di tappeti berberi. Le ampie scollature e gli spacchi sulle gonne, che fanno il paio con trasparenze di georgette e chiffon fil coupé ricamati con effetto tridimensionale, non corrompono la casta eleganza degli abiti. Così come la tecnologia, con triple organze stampate al laser, non li depriva di fascino patinato.
La star della collezione è il vestito “abat-jour” interamente ricamato con foglie di guipure metalliche; ma non sono da meno per dovizia di ricami i preziosi caftani sui quali sembrano impressi i tattoo all’henné di antica tradizione.
Oltre ad una certosina ricerca dei tessuti, Grimaldi ha lavorato sulle pietre dure più cangianti, mettendo a punto una palette cromatica che comprende tutte le nuances dai bagliori metallici della città marocchina: verde rame, argento brunito, oro antico, platino, ma anche giallo intenso e blu Majorelle, presi a prestito dai giardini mediterranei delle ville Liberty.
Mix inediti di forme e tessuti sono il dolce frutto di incroci di culture e civiltà, che da sempre sono la cifra distintiva del couturier campano felicemente trapiantato a Roma ed internazionale nell’anima. Lo stile di Antonio Grimaldi, comunque, si conferma invariabilmente romantico, senza mai eccedere nel decorativismo e, piuttosto, illuminandosi sempre più di luce, puntando a volte su una linea più seducente nella sua purezza scultorea. Una foggia pensata per una figura iper-femminile, consapevole del proprio tempo e decisa a rifondarvi i codici della vera raffinatezza.
Antonio Grimaldi dichiara che il suo stile si riconosce dalla leggerezza, anche negli abiti ricchissimi: gli piace far sentire le donne belle, eteree, mai banali o, peggio, volgari. Al pari di YSL, potrebbe anch’egli affermare che “il più bell’abito che può vestire una donna sono le braccia dell’uomo che ama, ma, per chi non ha la possibilità di trovare questa felicità, io sono qui”.