Apertura di Pitti Uomo 77°
Apertura di Pitti all’insegna dell’ottimismo. Gaetano Marzotto sembra aver pronunciato la parola fine allla crisi del 2009. “Negli ultimi due mesi del 2009 dice si è ricominciato a comprare», ma avverte «Le vendite sono andate meglio perché i prezzi sono stati abbassati; la gente non è più nel panico, rientra si nei negozi, ma non ha soldi e sta attenta a cosa compra e a cosa spende” . Tutto ciò sembra un avvertimento ai produttori; per competere l’ Italia non deve puntare solo sulla qualità e l’innovazione, deve anche badare ai costi.
Già in precedenza Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine aveva sottolineato come il cambio delle abitudini di consumo influisce su mondo della moda e sulla necessità di adeguare la manifestazione di Pitti ai nuovi stili di consumo. “Il mondo della moda sta cambiando spinto da nuove abitudini di consumo, che rendono le scelte dei buyer sempre più autoriali e attente a combinazioni di stili e prodotti. Pitti Uomo fa da apripista e dà una risposta forte alle trasformazioni del mercato, rivoluzionando la progettazione del salone. Così a questa edizione il Padiglione Centrale si presenta con un nuovo layout”¦… e cambia di conseguenza l’aspetto complessivo della fiera, che si afferma definitivamente come luogo di ricerca, sperimentazione e novità oltre che di incontro e scambio per la Pitti community. Il salone è la piattaforma dove i top buyer vengono a cercare marchi affermati e realtà emergenti, ma anche il contesto più solido scelto dalle aziende per presentarsi a livello commerciale e di immagine”.
Tutti gli ospiti presenti all’inaugurazione sono concordi nell’affermare che la manifestazione di Pitti uomo si distingue per la grande qualità, la novità e l’originalità, la sapienza sartoriale, l’eccellenza del prodotto che viene presentato dai grandi brand internazionali di riferimento per la moda e l’eleganza maschile. Tutto ciò è stato definito da Marzotto enfaticamente come “il bello che salverà il mondo“, ma, ha aggiunto Michele Tronconi presidente di Sistema Moda Italia, “non basta. Ci vogliono anche infrastrutture perché ormai servizi e logistica sono elementi di competizione fondamentali” ed ha ricordato quanto già detto in altre sede, come nei due convegni di Milano del mese di novembre a Palazzo Mezzanotte, “non ci vogliono solo provvedimenti tampone ma progetti a medio e lungo termine“. Primo tra tutti, ridurre i costi di produzione, abbassare quelli dell’energia e rendere più rapidi gli spostamenti della merce.
Si respira clima di ottimismo e si conferma, nelle parole degli intervenuti, che la manifestazione di Firenze è una piattaforma di esame dello stato di salute del sistema moda oltre che piattaforma di lancio della stagione internazionale della moda.