Armonie stilistiche e “Prêt-à-Couture” sulla passerella di Jamal Taslaq
Una delle sfide della moda contemporanea è coniugare innovazione e tradizione sartoriale, andando incontro alle esigenze di target differenti, in un mercato globalizzato e sempre più competitivo. Obiettivo evidentemente chiaro allo stilista Jamal Taslaq che, a luglio dell’anno scorso, inaugurava la sua nuova boutique in via Ludovisi 44, nel cuore di Roma e a due passi dal centro storico della Dolce Vita felliniana: via Veneto. L’atelier del fashion designer, da 13 anni al quarto piano del palazzo, ha continuato, contemporaneamente, a realizzare abiti di alta sartoria in linea con il gusto dello stilista palestinese, ma romano di adozione, abituato a vestire le donne di tre continenti: i membri della famiglia reale araba, le star americane e le più eleganti rappresentanti del jet set europeo. Tra le clienti dell’atelier ricordiamo Sharon Stone, Marta Marzotto e la regina Rania di Giordania.
La maison è definita da uno stile che fonde le atmosfere, i colori, le emozioni e il fascino della terra natia del suo fondatore e direttore creativo, con il gusto moderno, dinamico e raffinato del Made in Italy, dando vita a proposte eclettiche che, tra le fonti di ispirazione, hanno scelto spesso il Rinascimento Italiano.
La volontà di non abbandonare le linee, il gusto e la qualità dell’alta moda, aprendosi contemporaneamente a un pubblico più ampio, hanno dato vita ad un vero e proprio progetto di “Prêt-à-Couture” in parte proposto all’interno della collezione presentata ad AltaRomAltaModa, il 25 gennaio, nella Sala Lancisi del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia. Una ventina di pezzi tra cui giacche, pantaloni, camicie, gonne e abiti corti hanno anticipato, in passerella, le creazioni puramente High Fashion. Il termine Prêt si applica al rispetto delle taglie classiche del “ready to wear”. Il concetto di Couture afferma la presenza, negli abiti, del gusto unico proprio dell’Alta Moda e della sartorialità di rango, cui ambiscono da sempre le collezioni di Jamal Taslaq. La distribuzione di questi capi non interesserà esclusivamente la boutique di Roma, ma anche alcuni department store selezionati tra Europa, Stati Uniti e Medio Oriente.
In passerella hanno sfilato creazioni caratterizzate da un denominatore comune: note e spartiti musicali che, come armonie fatte d’intarsi e ricami, impreziosiscono abiti e accessori disegnati dallo stilista. Alla base c’è proprio la volontà di armonizzare due complessi linguaggi espressivi, quello della moda e quello della musica, che hanno in comune una valenza universale, in grado di unire idealmente tutte le popolazioni mondiali, al di là delle differenze di lingua e cultura. I due racconti intervengono positivamente in un concetto di creatività a tutto tondo e nella evoluzione della ricerca stilistica. Perché la moda e la musica si sono da sempre contaminate, ispirate e raccontante vicendevolmente, contribuendo a segnare in maniera forte l’immaginario collettivo e il panorama socio-culturale che ci circonda.
Ancora una volta, la passerella, non rimane spazio fine a se stesso ma diventa un palcoscenico più ampio capace di comunicare istanze, valori e bisogni complessi, che vanno ben oltre la bellezza o la squisita fattura sartoriale degli abiti.
Fra bianco e nero, sfumature di rosa, carta da zucchero e grigio perla, chiffon e sete, nell’alternanza fra stampe e tessuti a tinta unita, tagli asimmetrici e micro dettagli scultura, in un’escalation che dai tailleur gonna e pantalone porta ai preziosi abiti da sera con gonne ampie o scivolate e trasparenze accennate senza diventare vistose, si afferma un ideale di classe unito ad un mood decisamente romantico, perfettamente incarnato dal candore abbagliante dell’abito da sposa proposto a conclusione della sfilata.