Aspirazione surreale per Gaetano Navarra
Una collezione più matura rispetto ad altre di Gaetano Navarra.
Per la stagione autunno inverno lo stilista sembra voler vestire una donna diversa, meno conquistatrice, più severa -forse un po’ distante-, costretta in capi scultura, in rigorosi tailleur, in cappotti dalle spalle militari o nelle giacche simili a corazze; capace però di ironizzare su di sé
Uno studio personalissimo dei volumi, del modo di trattare i materiali per ottenere effetti tridimensionali; per inventare tagli avvenieristici.
Creatività libera. Libera da schemi, libera da condizionamenti, libera dalla tentazione di voler stupire ad ogni costo. Una collezione più matura rispetto ad altre di Gaetano Navarra -avrà perso la sua “anima rock”?- in cui le note dominanti si coniugavano in sexy, trasparente, corto, provocatorio; un solo abito nero, trasparentissimo, ma certamente non bello.
Per la stagione autunno inverno lo stilista sembra voler vestire una donna diversa, meno conquistatrice, più severa -forse un po’ distante-, costretta in capi scultura, in rigorosi tailleur, in cappotti dalle spalle militari o nelle giacche simili a corazze; capace però di ironizzare su di sé portando surreali cappellini quasi di “Schiapparelli (Elsa) memoria”.
Gli applausi sono meritati, perché la libera creatività di Gaetano Navarra è autentica, ha contenuto, è capace di durare stagione dopo stagione. Non sembra dettata dalla fugace ispirazione, affrettatamente tradotta in qualche modo in abito. E’ una creatività con solide radici. Quelle della professionalità di un mestiere di famiglia, di un know-how tecnico assorbito goccia a goccia nel tempo. Ma a tutto ciò Gaetano Navarra aggiunge evidentemente uno studio personalissimo dei volumi, del modo di trattare i materiali per ottenere effetti tridimensionali -come la lavorazione del panno a caldo-, per inventare tagli avvenieristici, o effetti da origami ottenuti con plissattature e volants. Insomma c’è la volontà e l’esperienza per crearsi una immagine propria, un suo personalissimo stile, eccezionalmente nuovo, specialmente nei capi in maglieria.
Nel 1991 Gaetano Navarra sfila a Milano e suscita un forte interesse della stampa internazionale che vede in lui un giovane talento da seguire. Sono passati un po’ di anni e il talento si è consolidato, è maturato.
Collezione bella e complessa. Gli elementi portabili tipici del prêt- à-porter sono belli anche se l’attenzione si ferma prevalentemente sui pezzi più scenografici. Ciò esalta il valore del lavoro di ricerca dello stilista. Collezione che non avrebbe sfigurato su una passerella di Alta Moda, che per altro Gaetano Navarra ha già sperimentato.
I capispalla sono vere architetture in tessuto, fatte di microstrutture prive di cuciture, completati da dettagli fatti da sovrapposizioni in volpe argentata sovratinta e fox Seychelles. I cappotti austeri hanno foggia militari dalle spalle sovradimensionate, ma sono resi femminili da colli a tulipano.
I completi e i tailleurs pantalone rigorosissimi sono sdrammatizzati da eccentrici cappellini e da raffinati accessori.
Le maglie sono un vero tripudio di volumi; hanno paradossali colli e maniche, intrecciati a mano.
Le camicie un vero incastro di plissetatture e di tagli a ventaglio, rivelano la preferenza dello stilista verso l’oriente quasi si fosse impossessato dell’arte giapponese di piegare la carta e la volesse trasferire sulle stoffe.
La palette gioca sui toni dei grigio piombo, nell’uso del nero e del bianco, nel grigio chiaro delle stampe animalier a cui neppure la libera creatività Gaetano Navarra è riuscito a sottrarsi.