Atmosfere siderali per gli abiti Gattinoni

Guglielmo Mariotto

Non si sa cosa ammirare di più di Guillermo Mariotto, se la sua creatività come stilista della maison Gattinoni o il suo saper cogliere di volta in volta i suggerimenti che la scena culturale e politica mondiale presenta per costruire la sua collezione. Per l’autunno inverno 2009-10 ha preso spunto dall’ Anno Internazionale dell’ Astronomia e dall’anniversario dello sbarco sulla luna, che ispirano allo stilista atmosfere siderali. Le immagini della prima passeggiata sulla luna lo spingono ad immaginare la possibilità di un volo che superi la forza della gravità, e si liberi ad osservare il movimento dei pianeti nelle loro orbite, seguendo la fredda luce di stelle forse ormai spente; un volo che si spinge in avanti all’inseguimento di una sorgente luminosa forse mai raggiungibile.

Gattinoni - ph: Paul De Grauve

L’ispirazione caratterizza fortemente la collezione. Ne deriva una silhouette fortemente trasformata attraverso proporzioni nuove, architetture nuove e volumi particolari per l’abito e per il corpo. Cosi la costruzione delle maniche e i tagli dell’abito su alcuni mise ricordano i costumi di eroi ed eroine di film di fantascienza alla conquista di pianeti inesplorati lontani e sconosciuti, in uno spazio pieno di oscuri pericoli.

Attorno all’abito dai tagli asimmetrici e costruito con sovrapposizioni di tessuti,  girano come orbite satellitari fili rigidi e trasparenze, disegnano linee elicoidali attorno ad un corpo rigido, freddo, irraggiungibile come le luce delle stelle. Sono le prime uscite a segnare l’atmosfera. Abito perlaceo con giacca doppiata in organza rigida; lo scialle che diventa un doppio collo rigido nel tailleur che segue. Cubetti di gommapiuma spruzzati di oro bronzeo costruiscono corpini e giacche per rendere inaccessibile la donna dea che Mariotto ha voluto rappresentare. Tessere di vetro danno luce al corpino dell’abito preparato per l’asta a favore dell’ Abruzzo; abito simbolico e incompleto: un’aquila ricamatissima ma che a distanza appare appenna accennata sulla gonna, per cintura un metro da sarta, le imbastiture a vista, punti lenti.

Gattinoni - ph: Paul De Grauve

Ma gli abiti, a cui sono stati assegnati nomi di costellazioni, hanno anche volumi accentuati costruiti dal tessuto, come la cappa color crema dalle maniche gonfie e serrate ai polsi e il collo grande e voluminoso. La massima capacità di creare un volume, Mariotto la sperimenta nell’abito da sposa che sfila con un cappa che racchiude il corpo come in un bozzolo, ma poi si slaccia sul davanti e rimane a completamento del volume dello strascico.

Maritto ci spiega come l’ispirazione abbia inciso anche sulla scelta dei colori: cipria, rosa, amaltea cioè rosso rubino intenso dai bagliori violacei come la terra del satellite di Giove, avion, tortora, madreperla, grigi sfumati e cangianti, ocra, pochissimi i bianchi per gli abiti da sposa. “Il colore doveva perdere la sua forza dirompente, esplosiva, per trasformarsi in bagliore astrale”. Per i tessuti si è sbizzzarito in nuovi creazioni: maglia siliconata, plisse laminati, garze metalliche operate e l’utilizzo del crine, vero leit motive della collezione ” Per questa collezione ho sperimentato un elemento materico insospettato e insospettabile- spiega-, la tela di crine. Leggera, leggerissima, light, più consistente, più compatta, più rigida. ….Un gioco all’inizio. Con il crine ho realizzato forme scultoree, veri e propri mulage. Ogni abito è stato modellato, plasmato sul manichino. Lo schizzo per la prima volta un semplice pretesto, un’idea, un sogno che, nel corso del lavoro, abbiamo spesso stravolto, rivoluzionato. In fondo trovo che il crine sia il tessuto più aereo, convinto sin dall’inizio che avrebbe rappresentato al meglio la mia collezione”.  Ma il crine è fortemente arricchito, da tulle e  seta; impreziosito di ricami di strass, perline, pietre dure, opaline acque marine cristalli ecc.; fermato da cinture gioiello.

Gattinoni - ph: Paul De Grauve

Anche gli accessori contribuiscono a creare un’atmosfera colma di spazi siderali. Belli i gioelli creati appositamente da Gianni de Benedittis per la collezione Gattinoni:  collane, orecchini, bracciali e pendenti riprendono la struttura delle sfere armillari, l’antico strumento astronomico. Ellissi e cerchi d’oro, disposti concentricamente e tenuti assieme da un asse attorno a cui ruotano e costruiscono di volta in volta un volume nuovo e completano egregiamente gli abiti.

A salutare il pubblico Mariotto appare con una T-shirt che porta scritta Neda alive, mentre le modelle con un nastrino verde al polso alzano la mano con le dita a V, per ricordare Neda la studentessa-simbolo uccisa negli scontri con la polizia iraniana.