Autenticità classica per Max Mara
Gli abiti Max Mara sono pensati per situazioni reali, per una donna reale. Sanno esprimere la femminilità in forma dinamica, sportiva, ma sanno evidenziare il sottile charme che un abito elegante regala ad una donna.
Classical Authenticity, autenticità classica. Ci convince la definizione che accompagna la presentazione della collezione Max Mara, perché rispecchia lo stile e la tradizione dell’azienda. Uno stile dalle linee semplici, ma dal design accuratissimo, come i tagli, i tessuti sempre belli, le rifiniture sempre impeccabili. Le collezioni non puntano sulla forza di una creatività che stupisca, ma sull’interpretazione delle tendenze di moda in modo che incontrino il favore di un ampio ventaglio di consumatrici.
Le altre definizioni -Tailored Safari, Glamorous in the Wild- definiscono lo specifico della collezione primavera-estate 2005. L’ambientazione, il filo conduttore dell’ispirazione è l’Africa. Si ritrovano così i colori opachi del deserto, ocre, sabbia; ma anche il bianco, l’avorio, l’oro, l’ebano. Le stampe floreali che riproducono le foglie di banano o le pelli di animali che vivono nella giungla; gli abbigliamenti tipici del folklore algerino o le decorazioni marocchine.
Rinnovata protagonista è la sahariana che accompagna la gonna, i bermuda o i pantaloni. Con sorpresa abbiamo visto riutilizzato il più tradizionale ed europeo sangallo bianco nelle camicie. Meno ispirata la serie di abiti con gonna da odalisca, specialmente quelli da sera dove viene meno la semplicità e linearità della tradizione Max Mara. Non risponde al realismo della prima parte della collezione e neppure sembra tener conto della tipologia della consumatrice Max Mara che si troveranno impacciate a sfoggiare anche al mattino una gonna odalisca scomoda per star seduti all’occidentale, ma anche per passeggiare.