Balenciaga. El dise±o del lìmite
Dal 10 maggio al 26 settembre 2010 va in scena al Museo delle Belle Arti di Bilbao una mostra interamente dedicata ad una delle figure simbolo della storia dell’alta moda, Cristobal Balenciaga. Le creazioni esposte, atte a ripercorrere lo stile del couturier spagnolo, sono in parte proprietà della Fondazione Balenciaga e in parte patrimonio del governo Basco. Ci sembra interessante sottolineare il titolo scelto per la mostra: “Balenciaga. El diseño del lìmite”.
In base alle informazioni ad oggi disponibili, l’obiettivo dell’esposizione è quello di indurre lo spettatore ad una riflessione sul ruolo che la moda possa avere in riferimento al singolo individuo e alla collettività. Attraverso un viaggio nello stile di Balenciaga, si vuole far luce su quanto gli abiti diventino un’armatura di eccezionale eleganza, atta a celare la femminilità individuale di ogni donna. Quindi la moda come strumento per limitare le singole libertà d’espressione, un meraviglioso antidoto contro il rischio di mettere a nudo una femminilità forse scomoda, forse dirompente, forse imprevedibile.
Ma quanto c’è di vero in tali asserzioni, soprattutto se associate alla moda di Cristobal Balenciaga?
Probabilmente nulla.
L’abito è sempre stato, per sua stessa natura, uno strumento attraverso cui nascondere o palesare precise caratteristiche corporee o spirituali. Attraverso la scelta dello stile che più gli si addice, l’individuo esprime la propria interiorità a se stesso e alla collettività, decidendo in maniera assolutamente arbitraria cosa celare e cosa no. È forse solo in riferimento a taluni capi d’abbigliamento storici, come il corsetto o le rigide stecche degli abiti ottocenteschi, che possiamo parlare di costrizione, di limite, di femminilità sepolta sotto eleganti armature. Ma da quando Poiret, nei primissimi anni del “˜900, sancì la fine di quel tipo di moda, liberando i corpi femminili e donando loro leggerezza, armonia e semplicità, tali rimostranze decadono, non trovando più alcuna legittimazione. L’inconsistenza di certe interpretazioni della moda diventa ancora più massiccia se si pensa proprio al contributo di Balenciaga, esaltato dai suoi stessi concorrenti, osannato dalle più belle donne dell’epoca, considerato l’architetto indiscusso della moda.
Mai nessun couturier, nonostante il “˜900 annoveri innumerevoli figure dirompenti sulla scena del fashion system, ebbe l’approccio di Balenciaga all’abito. Per Cristobal la creazione di un vestito era un processo architettonico, scultoreo e pittorico caratterizzato da una precisione ed una scrupolosità quasi maniacali. I tagli, uniti ai tessuti scelti per ogni singolo abito, assecondavano le forme del corpo piuttosto che costringerle in rigide geometrie, esaltavano la figura femminile, mettendola nelle condizioni di potersi esprimere incondizionatamente, piuttosto che indurla a mascherare la sua vera personalità.
Insomma, Cristobal Balenciaga, oltre a rappresentare uno dei grandi maestri dell’alta, altissima sartoria di tutti i tempi, è anche e soprattutto colui che ha esaltato l’individualità femminile, attraverso la progettazione di abiti che celebravano le forme e la personalità delle donne più eleganti e in vista della sua epoca.
Per ulteriori informazioni sulla mostra visitate il sito ufficiale http://www.museobilbao.com/exposiciones/balenciaga-el-diseno-del-limite-150