Basco
B come Brad Pitt e B come Basco. Il più grande fan del berretto militare è proprio l’attore americano che lo ha sfoggiato anche sul red carpet – il cappello in tweed che indossava a Venezia, al Festival del Cinema è diventato un accessorio “da avere”-.
Il basco prende il nome dalla sua terra d’origine, i Paese Baschi, un lembo di terra alle pendici dei Pirenei che si snoda fra la Francia e la Spagna. Questa ultima, rivendica il primato del cappello a forma circolare nonostante la tradizione narri che i primi ad indossarlo furono i Greci e poi, i Romani.
I confinanti francesi, invece, pur non avocando nessun primato, sono diventati come nazione simbolo del basco; a Parigi si trovano intere bancarelle zeppe di questi cappelli in panno di ogni colore. Negli anni Trenta furono proprio le donne della Francia a ridare lustro a questo cappello, usato solamente come copricapo militare. Era un accessorio molto comune, ma allo stesso tempo simbolo del movimento di resistenza dei Maquis che lo scelse per meglio mimetizzare i suoi esponenti tra la popolazione “con basco”.
Nella fabbricazione i sarti creano modelli per ogni occasione, tutti rigorosamente senza cuciture, senza falde e possibilmente senza visiera: dal classico in tweed per l’inverno, a quello in velluto per i gentiluomini delle campagne inglesi, fino alle rivisitazioni del basco-leggenda di Che Guevara, in feltro nero con una stellina rossa appuntata sul davanti.
Può essere indossato con tutto, anche perché molto economico, ma alcune regole del galateo sono da seguire: mai usarlo al chiuso, solo in ambienti esterni e mai davanti ad una donna. Questa non è moda ma buona educazione da veri gentiluomini.