Bellezza in Bicicletta
Un sibilante serpentone di bici attraverso i fiabeschi paesi della Val Badia su cui vigila il maestoso Gruppo del Sella: per celebrare i trent’anni della Maratona dles Dolomites (sic in lingua ladina) – la granfondo più famosa d’Italia e uno degli eventi più prestigiosi del nostro ciclismo amatoriale – il Giro d’Italia quest’anno ha fatto tappa a Corvara (il 21 Maggio), dopo aver superato passi dolomitici entrati nel mito come Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, e macinato 210 km con oltre 5000 metri di dislivello (partendo da Farra d’Alpago).
Per la speciale edizione del 30° la Maratona, come sempre organizzata a puntino dall’entusiasta Michil Costa, ha avuto come tema “il viaggio”, un’esperienza multisensoriale a pedali nel cuore delle “montagne più belle del mondo”, con tre opzioni di percorso (55, 105, 138 km)… e sono stati quasi 10mila gli appassionati saliti in sella – dilettanti e professionisti (in primis il campionissimo Miguel Indurain) – tra cui un migliaio di donne (moltissimi gli stranieri partecipanti).
Incastonata nello scenario dei magici Monti Pallidi, Patrimonio dell’Umanità Unesco, la Badia è una valle ladina di incomparabile fascino, una tavolozza di prati, boschi, dolci pendii, che sa accogliere con calore sia chi ama le escursioni estive, sia chi adora sciare in inverno. Oasi di pace, è una terra prodiga di prodotti genuini, sublimati con semplicità in piatti gustosi che l’originale cultura locale ha perfezionato nel corso dei secoli (funghi, mele, frutti di bosco, segale, orzo, speck, selvaggina, pani rustici, dolci delicati come zelten, bina, strudel). Tra i ristoranti più rinomati della Valle vi è il raffinato “La Stüa de Michil” a Corvara (stellato Michelin) con le sue stuben variopinte del ‘400, presso lo storico Hotel La Perla, che ha aperto calorosamente le porte ai corridori (l’hotel comunque può contare su altri punti di ristoro per gourmet, tra cui l’Osteria L’Murin).
Il “La Perla”, di proprietà della famiglia Costa, è un luogo sui generis, come si intuisce già dal suo slogan di presentazione: “Il fascino di questo posto non sta in quello che c’è, ma in quello che manca”. In che modo si declina nella pratica questa affermazione è presto detto: “Non abbiamo una spa da 5000 metri. Ci fossero, serviremmo vini ladini, e anche quelli australiani non li stappiamo.
La radica pregiata la lasciamo alle pipe e il marmo l’abbiamo lasciato a Carrara. Nelle camere non ci sono legni pregiati indiani e manca il frigo bar. Abbracciamo l’Economia del Bene Comune e non usiamo carta patinata per i nostri depliant” spiegano i titolari, precisando che cosa latita più di tutto lì: “Mancano le facce lunghe e mancano i clienti. Da noi si chiamano ospiti”. Unicità dell’ospite, preziosità del silenzio, energia contagiosa della terra, senso della famiglia allargata, priorità a una vita ecologica, a prodotti bio e fair trade, identità ladina, unione di etica ed estetica, aiuto a chi è in difficoltà (un fronte su cui è attiva la Costa Family Foundation): sono questi, in sintesi, i loro valori, anzi i loro “paletti”, come li definiscono, comunicati agli altri con l’esempio quotidiano, di gesto in gesto, per quanto piccolo.
Ma il “valore aggiunto” dell’hotel La Perla è dato anche dalle collezioni che esso racchiude al suo interno: da quella dedicata alle “mille e una” moto d’epoca, ciascuna delle quali ha una storia (tra cui la NSU tedesca del 1946, la Guzzi Airone Superalce, le Harley Davidson, le Galletto, le Capriolo, le BSA, le Moschito, le Lambretta) a quella “diffusa” nell’intera struttura con autentici cimeli tipici di una casa ladina d’antan. E poi ci sono la “Schmuckkastl”, ovvero la boutique dei desideri dove si trova di tutto un po’ per decorare la propria casa, il centro benessere dominato dal prodigio del silenzio, la “Ciasa Vedla”, la vecchia dimora della famiglia Costa risalente al XV secolo, trasformata in una sorta di museo dell’antica civiltà ladina. Infine, è stata concepita per chi ama viaggiare con la bicicletta l’esperienza “Leading Bike” in collaborazione con Pinarello e InGamba.
Bellezza sembra essere l’elemento che informa tutta la filosofia dell’hotel La Perla, una bellezza che è specchio di quella – senza vanità – delle Dolomiti circostanti, le quali in cambio chiedono a tutti rispetto, misura, equilibrio, condivisione. Pertanto, lo sviluppo sostenibile della Val Badia, compresa la sua proposta turistica, dovrà fare affidamento sempre più sul riguardo nei confronti della natura, oltre che sull’efficienza dell’offerta ricettiva, di cui la ristorazione menzionata è parte così rilevante, tanto più che la buona tavola ha sempre contribuito ad unire le persone, mai a dividerle.